L’“adorazione silenziosa” del Papa nella Moschea Blu di Istanbul

29 Nov 2014 13:16 - di Sandro Forte

Con le mani giunte sopra la croce pettorale, il volto chino, gli occhi chiusi. Così Papa Francesco si è raccolto, in silenzio, nella Moschea Blu di Istanbul davanti al “mihrab”, la nicchia che indica la direzione della Mecca. Il Pontefice è rimasto così, in raccoglimento, preghiera o meditazione spirituale, per oltre due minuti accanto all’Imam che declamava delle invocazioni. Entrando nella moschea, Papa Francesco, in rispetto alla tradizione musulmana secondo cui bisogna entrare scalzi nei luoghi di culto, si era tolto le scarpe. Dapprima è stato accompagnato nella visita dentro la moschea, quindi si è trattenuto alcuni minuti in maniera riservata. Bergoglio, al suo arrivo a Istanbul, secondo il programma originario, sarebbe dovuto andare prima al Museo di Santa Sofia e solo dopo alla Moschea Blu, ma ha invertito l’ordine della visita per rispetto nei confronti dell’ora di preghiera musulmana. Nella sua visita alla Moschea Blu, il 30 novembre di otto anni fa, anche Benedetto XVI era rimasto raccolto in preghiera davanti al “mihrab”, con le mani unite e muovendo impercettibilmente le labbra, per oltre un minuto con a fianco il Gran Mufti.

Due minuti di raccoglimento

Un momento di “adorazione silenziosa”: così padre Federico Lombardi ha definito i due minuti in cui Papa Francesco è rimasto in accoglimento. Nella sua visita alla Moschea Blu – ha riferito il portavoce vaticano – il Papa è stato accompagnato dal Gran Muftì, da un altro Mufti e da due Imam. Entrando nella moschea, il Gran Mufti ha spiegato al Papa alcuni versetti del Corano. Poi, una volta giunti davanti al “mirhab”, la nicchia in marmo che indica la direzione della Mecca, il Gran Muftì ha spiegato al Pontefice altri passaggi del Corano e da dove viene la parola “mirhab”, parlando anche della figura di Zaccaria, della nascita di Giovanni, della nascita di Elisabetta e di Maria. A quel punto i due si sono presi alcuni minuti di silenzio. Padre Lombardi ha sottolineato che si è trattato di una “adorazione silenziosa”, perché durante la visita alla moschea il Papa ha detto due volte “dobbiamo adorare Dio”, aggiungendo anche “non solo dobbiamo lodarlo e glorificarlo, ma dobbiamo adorarlo”.

L’incontro con le Comunità cattoliche

Dopo la visita prima alla Moschea Blu e poi al Museo di Santa Sofia, Papa Francesco si è recato alla Rappresentanza Pontificia, dove ha soggiornato in questa sua tappa a Istanbul. Al suo arrivo, nel giardino della Rappresentanza, è stato accolto da una cinquantina di esponenti delle Comunità cattoliche locali (latina, armena, sira e caldea) guidati dai rispettivi ordinari. Il saluto al Papa è stato pronunciato dal presidente della Conferenza episcopale turca, monsignor Ruggero Franceschini.

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