Legge elettorale, Berlusconi frena. Intesa di massima, ma non sui tempi
L’incontro di oggi tra Pd e FI, a quanto si apprende da fonti parlamentati, non sarebbe andato bene: Matteo Renzi avrebbe invitato Silvio Berlusconi ad accelerare sulla legge elettorale ma l’ex premier avrebbe preso tempo. Ci sarebbe insomma intesa di massima sui contenuti, ma non sui tempi. L’impressione, secondo uno dei partecipanti all’incontro, sarebbe che il Pd vorrebbe andare avanti con il Patto del Nazareno ma non al prezzo di consentire ai parlamentari di FI di rallentare tutto. Emblematica, sottolineano ambienti di maggioranza, la vicenda della Consulta che ancora non trova soluzione. Entro una settimana, comunque, secondo fonti parlamentari, sarà tutto più chiaro: «in un verso o nell’altro…», commenta un parlamentare Pd.
Molta carne al fuoco
Molta la carne al fuoco, a partire dalla modifica della originaria impostazione dell’Italicun. Il premio verrebbe attribuito alla lista che ottiene almeno il 40 per cento dei vot. Altro tema dell’incontro (con Berlusconi c’erano l’ex sottosegretario Gianni Letta e Denis Verdini) il possibile innalzamento della soglia di sbarramento al 5 per cento. Una novità di rilievo sarebbe anche quella del rientro delle preferenze nella legge elettorale. L’idea sarebbe quella di eleggere il 70% dei parlamentari con le preferenze ed il 30% con una lista bloccata.
Gli attacchi della sinistra
L’emendamento all’Italicun è fortemente voluto da Renzi, che spera in tal modo di liberare il Pd dall’abbraccio di Sel. Ma proprio il Patto del Nazareno e la sua modifica sono nel mirino sia della minoranza del Pd che da Sel e Cinque Stelle. Renzi però ha tenuto duro. Martedì scorso aveva confermato che a suo avviso è «giusto fare le riforme con Berlusconi, non posso fare da solo». «Io rispetto lui, Verdini e Letta, il fatto che Berlusconi sia stato condannato e Verdini rinviato a giudizio attiene alla loro vicenda personale».