L’export non delude: ecco i prodotti più apprezzati del made in Italy
C’è un’Italia che ce la fa: a settembre l’export ha avuto un incremento del 7,4%. I dati Istat certificano che il Made in Italy costituisce ancora una grande opportunità di crescita per l’economia. Guardando nel dettaglio settembre l’export è salito del 7,4% su base annua (la crescita è del 2,1% al netto degli effetti di calendario) e dell’1,5% sul mese precedente. Le importazioni sono aumentate del 3,3% tendenziale e dell’1,6% congiunturale. Al mese di settembre la bilancia commerciale si è chiusa con un avanzo di due miliardi, in progresso rispetto allo stesso periodo del 2013 (+0,7 miliardi); al netto dell’energia il surplus e stato di 5 miliardi e 600 milioni. Inoltre l’aumento congiunturale dell’export, spiega l’Istat, è sostenuto dalle vendite verso i mercati extra Ue (+4,1%), mentre l’export verso l’area Ue è in flessione (-0,7%). La crescita delle vendite all’estero risulta più ampia al netto dei prodotti energetici (+1,9%) ed è trainata dai beni strumentali (+5,6%).
Ecco i settori migliori e peggiori dell’export
1) Mezzi di trasporto (esclusi autoveicoli): balzo in avanti del 27, 7%
2) Prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici: incremento del 16,5%
3) Articoli in pelle: una crescita del 9,8%
4) Autoveicoli: +8,6%
5) Prodotti tessili: +8,3%
6) Apparecchi elettrici: + 5,2%
7) Metallurgia: + 4,2%
8) Gomma plastica: + 2,2%
9) Minerali: + 1,7%
10) Coke e prodotti petroliferi: -13,9%
I Paesi dove vendiamo di più
1) Belgio: +29,9%
2) Paesi Opec: +20,6%
3) Stati Uniti: +13,3%
I Paesi dove acquistiamo di più
1) India: + 20,3%
2) Spagna: + 20%
I nostri prodotti penalizzati in Russia
La crisi russo-ucraina pesa nelle esportazioni verso la Russia. A settembre il nostro export è calato del 10,1%. Nei primi nove mesi dell’anno fa registrato un passo indietro del complessivo del 9,8%. Tiene solo la farmaceutica 8+29,4%) non colpita dai dazi di Mosca.