Milano, contro gli abusivi i cittadini si difendono con gli allarmi acustici
Dove non arriva l’amministrazione arrivano i cittadini. È sempre più critica l’emergenza occupazioni abusive a Milano che nei giorni scorsi è stata al centro dei riflettori per l’escalation (oltre 1200 in un anno) di espropri delle abitazioni popolari da parte di un vero e proprio racket. Così nei quartieri più colpiti del capoluogo lombardo guidato da Giuliano Pisapia i residenti, terrorizzati dal rientrare a casa e trovare la propria abitazione violata e occupata, hanno cominciato a tutelarsi da soli.
Le sirene contro gli okkupanti
La forza della disperazione ha spinto alcuni coraggiosi a montare un sistema di allarme con potenti sirene da cantiere che ricordano tristemente gli avvisi di bombardamenti in guerra. È il caso, raccontato dal Corriere della Sera, di Teobaldo Rocca, 57 anni, che ha brevettato e allestito un sistema di segnali acustici con tre sirene da 108 decibel sopra una finestra con le inferriate e al piano terra della sua abitazione di via Tommei, una soluzione fai-da-te di cui può beneficiare tutto il caseggiato. Teobaldo è diventato un punto di riferimento per il quartiere: quando tira aria di occupazione imminente, girano volti sconosciuti, i residenti avvisano Rocca o i famigliari se lui è al lavoro. Nella “torretta di controllo” di casa Rocca si schiaccia un pulsante e i residenti, avvisati del pericolo, scendono in cortile e si organizzano per difendersi dai raid degli abusivi.
La rivolta della disperazione
È successo sabato scorso alle dieci di sera nella palazzina popolare di via Molise 5 dove al primo piano si trova un appartamento sfitto e mai assegnato. Al primo rumore di passi sospetti è scattato l’allarme contro l’invasore abusivo e una trentina di residenti ha sventato l’occupazione in corso da parte di una una donna con quattro bimbi al seguito, aiutata da quattro uomini che hanno forzato l’ingresso. Uno di questi, un egiziano irregolare, grazie all’inseguimento dei cittadini, è stato fermato dalla polizia. Nel corso della fuga, come hanno raccontato diversi testimoni, l’immigrato ha minacciato di morte i cittadini se lo avessero denunciato in commissariato.