Propaganda gay a scuola: l’Unar (quello dei famigerati libretti gender) ci riprova
Attenzione genitori, dal 24 al 30 novembre prossimi Miur e Unar (sì quello dei famigerati libretti gender) hanno lanciato la “Settimana nazionale contro violenza e discriminazione” nelle scuole di ogni ordine e grado. Potrebbe trasformarsi in un’ennesima ghiotta occasione di indottrinamento per promuovere i progetti gender nelle scuole dei nostri figli, usati come cavie a nostra insaputa. Per questo giunge tempestivo l’appello lanciato da Carlo Giovanardi ed Eugenia Roccella del Ncd in due interpelIanze alla Camera e al Senato, per «escludere l’identità di genere dal programma che sta per approdare nelle scuole».
Indottrinamento al Pensiero Unico
I due parlamentari ricordano che «L’Unar è l’organismo che ha tentato di introdurre di nascosto, in collaborazione con le associazioni Lgbt, nelle scuole, il famigerato opuscolo Educare alla diversità a scuola, iniziativa bloccata a suo tempo dal governo Letta con una dura censura al direttore dell’Unar, Marco De Giorgi. Inoltre ribadiscono che «mentre è sacrosanto combattere nelle scuole ogni forma di violenza e di discriminazione, è intollerabile un indottrinamento degli alunni sin dalla scuola primaria alla teoria del gender, tramite un organismo che non garantisce le “condizioni di imparzialità” previste dalla legge, con pesanti giudizi negativi sulla religione cattolica, la famiglia tradizionale e la società, e inaccettabili apprezzamenti sul ruolo di questi fondamentali istituti nella storia e nella cultura del nostro Paese».
L’Unar ci riprova
Anche molte associazioni di genitori si sono messe in allerta, come La Manif Pour Tous Italia che rammenta come «purtroppo, la maggioranza di questi progetti miri solo ad abbattere le figure uomo-donna e padre-madre nelle menti dei nostri figli, inoltre questi progetti utilizzano titoli e descrizioni apparentemente positivi ed innocui. Facciamo presente che nel documento del Miur è scritto che «lanceranno un Avviso pubblico nazionale destinato al finanziamento di progetti contro la violenza e la discriminazione. Di soldi si parla, come sempre, e le associazioni Lgbt hanno grande esperienza in questo. Molte scuole potrebbero aderire ingenuamente a tali progetti in nome di finanziamenti di cui certamente necessitano». L’Unar, l’Ufficio nazionale anti discriminazioni, da tempo senza una apposita norma di legge, sta tracimando, ampliando la propria sfera di interessianche su materie come l’omosessualità. Oltretutto, l’Unar opera in questo ambito avvalendosi di un gruppo di lavoro costituito da 29 associazioni omosessuali, senza altre rappresentanze a garantire la pluralità delle opinioni e dei criteri di giudizio. Vigilate, genitori, vigilate…