Rapina fallita sull’A1: nel 2013 un colpo analogo andò a segno
Il tentativo di rapina fallito oggi sull’A1, all’altezza di Lodi, ha un precedente molto simile per modus operandi e tecnica di assalto, come hanno evidenziato gli stessi investigatori che stanno analizzado il fatto criminale. Un dato inquietante anche perchè la rapina ha riguardato la stessa azienda di trasporti il cui equipaggio oggi è stato pronto a sfuggire all’agguato. L’8 aprile 2013 infatti un commando entrò in azione tra Saronno e Turate, lungo l’A9 Milano-Como, l’autostrada che porta verso il confine svizzero di Chiasso.
Il bottino all’epoca fu stimato tra i 5 e i 15 milioni
Un’azione da manuale studiata, secondo gli inquirenti, in ogni più piccolo dettaglio, con un camion in fiamme a sbarrare la strada e chiodi a tre punte disseminati lungo la carreggiata per rallentare i blindati e gli eventuali soccorritori. Anche in quel caso, come oggi, i furgoni erano dell’azienda di trasporto valori Battistolli, ed erano partiti prima dell’alba dalla sede di Paderno Dugnano (Milano). A differenza di oggi, però, quell’assalto andò a buon fine, con un bottino stimato all’epoca tra i 5 e i 15 milioni di euro in banconote e lingotti d’oro.
La pista Br non ha trovato conferme
I banditi, con le pettorine della polizia, circondarono i due furgoni e spararono diverse raffiche con armi da guerra, almeno una cinquantina di colpi; poi piazzarono un fumogeno sotto uno dei blindati, per far credere all’equipaggio che stavano dando fuoco al mezzo, costringendo così i vigilantes ad abbandonare il furgone. Trasferiti contanti e lingotti d’oro su tre auto, la banda fuggì lasciandosi dietro un’autostrada nel caos. Pochi giorni dopo, il 20 aprile, un uomo che disse di parlare a nome delle Brigate Rosse rivendicò l’assalto al portavalori. Una pista che però non ha mai trovato conferme.