Ricostruire l’arena del Colosseo? Franceschini raccoglie sì bipartisan
«Ricostruire l’arena dei gladiatori del Colosseo per restituire ai visitatori dell’anfiteatro Flavio lo stesso scenario visibile fino a poco più di un secolo fa». La seducente proposta, contenuta in un tweet del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che si richiama esplicitamente al progetto dell’archeologo Daniele Manacorda, è rimbalzata sulla rete e ha riaperto il dibattito tra gli addetti ai lavori sulla fruibilità dello straordinario patrimonio monumentale italiano. Il ministro sembra fare sul serio («se il progetto va avanti troveremo i fondi») tanto che ha corredato il cinguettìo con alcune foto di Alinari per mostrare come il monumento più famoso al mondo appariva ai visitatori cento anni fa.
No all’archeologia necrofila
Il progetto prevede la ricostruzione in legno del piano del calpestìo in modo da rendere nuovamente percorribile l’arena e la realizzazione del museo dei sotterranei ora a cielo aperto. Al posto dell’attuale labirinto di muri scoperchiati al sole si realizzerebbe un’ampia superficie per ospitare eventi di alto profilo culturale sul modello che ha ridato luce e vita al Foro di Augusto per uscire dalla filosofia dei monumenti in naftalina. Basta leggere l’intervento di Manacorda sulla rivista Archeo per comprendere il senso di una rivoluzione culturale che continua a dividere gli esperti: «Restituire ai sotterranei la loro “sotterraneità” – spiega – significa offrire la possibilità di visitarli addentrandosi in un labirinto “sensato” permettendo all’anfiteatro di tornare un luogo aperto a ogni possibile evento della vita contemporanea. Basta con le suggestioni di un’archeologia necrofila che fa l’autopsia ai monumenti, ma poi non ne ricompone i corpi». L’idea, per ora solo un sasso lanciato nello stagno, dovrà passare al vaglio a un tavolo tecnico e probabilmente di una commissione di esperti per definirne modalità, soluzioni e costi.