È scontro fra l’Aeronautica e gli M5S sul volo addestrativo della Pinotti
Una querela contro chi «diffama e denigra» l’Aeronautica militare: l’ha presentata la Forza armata dopo la denuncia alla Procura e alla Corte dei conti, da parte di due deputati del Movimento 5 stelle, relativa al presunto utilizzo di un volo di Stato da parte del ministro della Difesa Roberta Pinotti per tornare da Roma a casa, in Liguria.
«Abbiamo denunciato a Corte dei Conti e Procura il Ministro della Difesa Roberta Pinotti perché riteniamo che abbia utilizzato un aereo-blu per farsi accompagnare a casa sua – avevano scritto su Facebook i deputati M5S Alessandro Di Battista e Luca Frusone – Lei sostiene di aver semplicemente usufruito di un volo di addestramento già previsto. Caso strano un volo partito 10 minuti dopo il suo arrivo a Ciampino (veniva da Cardiff) e diretto, caso ancor più strano, a Sestri, cioè a casa sua».
3600 euro l’ora per portare a casa la ministra
«Non sono i 3600 euro che quel volo costa ogni ora (comunque non è poco) – avevano aggiunto i due parlamentari pentastellati – Il problema è il loro, costante, abuso di potere. Il loro sentirsi invulnerabili, intoccabili, differenti da noi cittadini. Se ne occuperà la Procura e la magistratura contabile. Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo scritto atti parlamentari ai quali il ministro non ha risposto. Non risponde alla domande dei giornalisti. Se ne frega. Arrogante!».
La risposta è poi arrivata. Ma non era quella che gli M5S si aspettavano. In relazione «alle dichiarazioni rilasciate da alcuni parlamentari concernenti una denuncia alla Autorità Giudiziaria Ordinaria e Contabile riguardante un volo operato il 5 settembre da un velivolo del 31/o Stormo dell’Aeronautica Militare, recante a bordo anche il signor ministro della Difesa – annuncia l’Aeronautica Militare – «di aver già dato mandato di una denuncia-querela a carico di tutti i responsabili della diffusione di comunicazioni strumentalmente diffamatorie ed infondate», dichiarazioni «denigratorie del Reparto interessato e dei militari che in esso lavorano con passione, professionalità e assoluta correttezza, delle Forze Armate e dei vertici istituzionali delle stesse».
L’Aeronautica: nessun volo di Stato, era una routine addestrativa
Quanto al volo in questione, l’Aeronautica nega che si sia trattato di un abuso o di aerotaxi per la ministra puntando il dito su quanti hanno diffuso «in modo diffamatorio» la notizia e, in particolare, su un quotidiano: «si è trattato di un volo di “routine” addestrativi – spiega – Questi tipi di voli sono distinti in voli per qualificazione sulle macchine svolti con appositi istruttori e dove non è consentito imbarcare altri passeggeri, e voli di verifica del mantenimento delle qualifiche periodiche. Su quest’ultima tipologia di volo è previsto il trasporto di passeggeri autorizzati, come avvenuto per il trasporto del ministro della Difesa nella serata del 5 settembre 2014. Non si trattava quindi di volo di Stato, come impropriamente riportato da alcuni organi di informazione».
Di qui l’amarezza dell’Aeronautica che si sente lesa nella sua «reputazione di Forza Armata istituzionalmente votata, insieme a tutte le altre, al servizio di tutti i cittadini». Ma il quotidiano citato dall’Aeronautica, Il Fatto, rilancia. E pubblica la foto dell’ordine di Servizio scritto che spiegava ai piloti del Falcon 50 del 31/o Stormo qual’erano le procedure della missione. La nota del giorno recita: «Decollo successivo all’atterraggio del volo Iam 9002 – Equipaggio in tuta da volo».