Ungheria, il “cattivo” Orban avrebbe bruciato la bandiera europea…
Ma quant’è cattivo Viktor Orban, premier ungherese rieletto anche nell’aprile scorso per il suo secondo mandato. Alle europee il suo partito, Fidesz-Unione civica ungherese, ha superato il 50 per cento dei consensi. Comunque è cattivo, perché il 17 novembre scorso avrebbe fatto bruciare la bandiera europea da un suo uomo, Laszlo Kover, presidente del parlamento. Gesto che al giorno d’oggi è paragonabile a un autentico sacrilegio, un delitto religioso, uno schiaffo all’Occidente. Il fattaccio sarebbe accaduto dopo una manifestazione anti-governativa di seimila persone.
Ostilità della Ue verso Budapest
La Ue, come è noto, da tempo sta facendo la guerra all’Ungheria, tagliando anche i fondi strutturali, ma Budapest non cede. «Noi più che nella Ue crediamo nell’Ungheria», disse Orban nel 2010, quando fu eletto per la prima volta a guidare il Paese magiaro. Più cattivo di così… Orban ha anche una seconda colpa, oltre all’ostilità per la Ue, ossia quella di guardare alla Russia di Putin, e questo per la Ue, gli Usa, la Nato, è davvero imperdonabile. Washington e Bruxelles infatti si trovano bene nel clima da guerra fredda, e stanno facendo tutto affinché ci si torni. Era facile, allora, bastava identificare il cattivo di turno: ieri l’Urss, oggi Putin e di riflesso Orban. Terza colpa di Orban, non voler adottare l’euro, mantenendo il fiorino; ma forse lo adotterà l’anno prossimo. In ogni caso, vediamo quanto è stato cattivo in passato Orban: nel 2009 l’Ungheria era in piena crisi, gli indicatori economici erano precipitati di circa 7 punti percentuali. L’anno scorso il Pil magiaro ha segnato un + 1,1 per cento, e le previsioni per il 2014 assicurano almeno un 2 per cento. La disoccupazione, in quest’ultimo anno, è diminuita di quattro punti percentuali.
La riforma della Banca Centrale Ungherese
Inoltre negli ultimi anni è stata riscritta la Costituzione, sono state varate – per davvero – importanti riforme, tra le quali spicca certamente quella relativa alla Banca Centrale Ungherese, riforma particolarmente osteggiata dall’Unione Europea. Infine, l’inflazione è scesa di cinque punti. E quando ha commesso un errore, ossia proporre la tassa su internet, ha fatto prontamente marcia indietro dopo le proteste di piazza…