Alemanno agli amici di destra: «Solo infamie su di me, non dubitatene mai»
«Debbo chiedere a tutti quanti voi, proprio nel momento in cui vi auguro Buon Natale, di non dubitare. Non esiste un altro Gianni Alemanno oltre quello che avete conosciuto nella militanza e nell’impegno istituzionale, dove ho fatto della lotta alla criminalità organizzata, in ogni forma, uno dei fondamentali punti di riferimento». E’ il passaggio che riassume la lettera aperta che Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma raggiunto da un avviso di garanzia per “associazione a delinquere di stampo mafioso”, ha linkato su twitter. Un appello a cuore aperto a tutti i militanti di destra colpiti, e disorientati, dalle vicende di Mafia Capitale nelle quali anche Alemanno è rimasto coinvolto, difendendosi, per ora, solo sui giornali.
“Accuse infamanti e insopportabili»
L’ex sindaco Alemanno parla di “infamante e insopportabile accusa” e sottolinea che “oggi, per rispetto del Partito a cui sono iscritto e per non confondere la lotta politica con la mia battaglia per ottenere giustizia, mi sono autosospeso da tutti gli incarichi politici. Ma questo non significa che venga meno il mio impegno per cercare di costruire un’Italia migliore. In questi mesi dovranno cambiare le forme di questo impegno: più studio e approfondimento culturale, più analisi e riflessione, meno esposizione mediatica, nessun protagonismo politico”. Di qui un appello: «Quello che vi chiedo è di impegnarvi ancora di più per compensare la mia assenza. L’Italia ha ancora bisogno di noi, non solo come normali cittadini che hanno il dovere di partecipare, ma come interpreti di una cultura politica che è essenziale per portare la nostra Nazione fuori dalla crisi e dal declino. Quando poco più di un anno fa abbiamo fondato il Movimento “Prima l’Italia” eravamo consapevoli di questa verità, che non viene certamente meno per le mie personali difficoltà. Continuiamo quindi la nostra battaglia con un obiettivo preciso: riaggregare la Destra politica e sociale in una nuova Alleanza per l’identità e la sovranità nazionale”, conclude Alemanno.