Berlusconi su Mafia Capitale: «Si sciolga il Comune e si vada al voto»
«Ritengo che di fronte alla situazione che sta emergendo nell’inchiesta sulla gestione del Comune di Roma le forze politiche debbano reagire. L’unica soluzione accettabile sia quella di uno scioglimento immediato del consiglio comunale procedendo conseguentemente all’immediata convocazione di nuove elezioni». Così Silvio Berlusconi a proposito dell’inchiesta sulla Capitale. «Tutte le altre soluzioni prospettate in queste ore, compresa quella della nomina di un commissario – aggiunge il leader di Forza Italia – non mi sembrano né adeguate né percorribili. Le forze politiche debbono in questo caso saper dare un segnale preciso non ricandidando tutti coloro che sono coinvolti, a qualsiasi livello, in questa vicenda».
Gasparri: «Provvedimento inevitabile»
Una posizione condivisa da Maurizio Gasparri. «Che il consiglio comunale di Roma e l’amministrazione capitolina possano continuare indisturbati la loro azione è una pura follia. A prescindere dalle vicende del passato che dovranno essere accertate senza esitazioni e senza sconti per nessuno, appare infiltrata da ambienti criminali anche l’attuale gestione. Meraviglia che qualcuno, pure esperto e informato, ritenga che si possa andare avanti». «Non vorrei – prosegue il senatore di Forza Italia – che l’appartenenza politica condizionasse altre valutazioni, dando luogo ad affermazioni francamente infondate. Ha ragione Berlusconi. L’unica soluzione è il voto al più presto garantendo le condizioni di massima trasparenza. Al di la dei balbettii di Marino che nega un fatto e poi viene smentito dalle fotografie, ci sono tutta una serie di apparati che tuttora sono infiltrati da attività criminali. E questo non è tollerabile. Per molto meno sono state sciolte altre amministrazioni comunali. Ma poiché lo scioglimento dell’assemblea capitolina sarebbe un evento drammatico, saggezza vorrebbe che fossero i protagonisti a sgombrare il campo autonomamente, senza costringere l’amministrazione ad assumere provvedimenti che, con buona pace di chi li nega, appaiono inevitabili».
Il videomessaggio sulla Flat tax
In queste ore Berlusconi, in un videomessaggio postato sul sito di Forza Italia, ha illustrato la proposta di una Flat Tax per far ripartire l’Italia. «Quello che proponiamo – ha spiegato il Cavaliere – è una rivoluzione del nostro sistema fiscale, che così com’è oggi sottrae agli italiani più della metà dei frutti della loro fatica. La nostra è una proposta semplice, chiara, comprensibile a tutti e facile da applicare. Vogliamo cancellare il complicatissimo sistema attuale di aliquote differenti, di deduzioni, di detrazioni e sostituirlo con un’aliquota unica del 20%. In altre parole, ogni italiano – persona e azienda – pagherà il 20% di quello che guadagna, non un euro di più, non un euro di meno. È la Flat Tax, la tassazione piatta che avevo già proposto con il professor Martino nel 1994 ma che mai ci era stato permesso, dagli alleati e dall’opposizione, di realizzare. Da allora 38 paesi l’hanno adottata tutti con ottimi risultati». Nello specifico, «abbiamo previsto per i pensionati e per chi guadagna meno una “No Tax area” per i primi 13.000 euro di reddito annuo. Questo significa che chi guadagna al di sotto di 13.000 euro l’anno non pagherà nessuna tassa, chi ne guadagna per esempio 15.000 pagherà le tasse solo su 2000 e così via. Viene rispettato così il principio di progressività stabilito dalla Costituzione, ma anche dal buon senso, per il quale i più ricchi pagano di più, non solo in cifra assoluta, ma anche in percentuale al loro reddito».
«Nel 2011 stavamo tutti meglio»
Berlusconi ha poi concluso il videomessaggio ricordando le differenze tra il suo esecutivo e quelli che sono arrivati successivamente. «Nel 2011, con il nostro governo costretto poi alle dimissioni a causa di un vero e proprio colpo di stato, stavamo tutti molto meglio. Con i tre governi della sinistra negli ultimi tre anni la disocupazione che con noi era all’8,4% è arrivata al 13,3%, con un milione e centomila posti di lavoro in meno; i consumi delle famiglie sono scesi del 10,7% con 78 miliardi di euro spesi in meno dal 2011; il valore degli immobili è diminuito almeno del 25%. Eccellenti risultati. Con tanti complimenti ai signori Monti, Letta e Renzi e a tutti i loro validissimi collaboratori».