Berlusconi ai senatori: «Possiamo vincere». Ma il tesseramento non decolla

17 Dic 2014 11:41 - di Viola Longo
silvio berlusconi

Una cena di Natale, come nella tradizione dei giorni di maggiore successo. Raccontano le cronache che Silvio Berlusconi l’abbia voluta a tutti i costi, nonostante le ristrettezze economiche in cui versa il partito e i tentativi dei fedelissimi di dissuaderlo. Così ieri sera a Roma ha incontrato i senatori, per galvanizzarli in un momento di difficoltà interna ed esterna al partito.

«Vi rieleggerò tutti»

«Vi rieleggerò tutti. In questo partito c’è spazio per tutti voi», ha detto il Cavaliere, puntando evidentemente al primo obiettivo: serrare le fila, mentre lo scontro con Raffaele Fitto si fa sempre più aspro. E poi, ancora, «se vogliamo contare non dobbiamo farci vedere smembrati e divisi». Berlusconi, dunque, ha cercato di proiettare lo sguardo tutto in avanti, lasciandosi dietro le spalle i dissidi e i malumori legati al Patto del Nazareno. Ed ecco il secondo obiettivo: far passare il messaggio che il partito non è affatto stritolato da quella strategia del dialogo che in molti, ormai, considerano perdente. «Saremo chiamati presto a guidare il Paese, anche perché in base agli ultimi sondaggi in mio possesso sia Pd che M5s sono in calo», ha detto ai senatori, aggiungendo che «tra la sinistra e la coalizione di centrodestra ci sono solo pochi punti percentuali e quindi possiamo giocarcela».

Il crollo delle tessere

Ma è notizia di questi giorni la lettera con cui lo stesso Berlusconi ha rinviato la chiusura del tesseramento, prevista per il 15 dicembre, al 31 gennaio. Motivazione ufficiale: «I numerosi impegni che in queste settimane hanno assorbito il tempo di molti parlamentari nel lavoro di aula e di commissione». In realtà, i retroscena danno una spiegazione assai meno rassicurante: un crollo drammatico delle adesioni. Numeri ufficiali non ce ne sono, ma si parla di non più 60mila, a fronte di un obiettivo di 500mila. Certo, come hanno spiegato alcuni dirigenti del partito, potrebbero aver avuto un ruolo la crisi e la difficoltà di spendere dai 15 ai 30 euro per la tessera, ma il dato fa pensare anche a una disaffezione della base, che stride con l’ottimismo ostentato dal Cavaliere.

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