Confindustria: la ripresa è un rebus, Italia in recessione anche nel 2015
La ripresa è un “rebus” e il prossimo biennio sarà di “lenta risalita”. Continua ad essere inquietante lo scenario economico del nostro Paese anche per l’immediato futuro. E’ quanto emerge dal rapporto presentato da Confndustria che parla di una fase recessiva, la seconda in ordine di tempo, non ancora conclusa, “anche se alla fase di decisa contrazione del Pil, iniziata nel terzo trimestre 2011 e finita nel terzo 2013, è seguita una sostanziale stabilizzazione su bassi livelli”. Nè, a quanto pare , i sacrifici enormi fatti dagli italiani negli ultimi anni, hanno migliorato la situazione. Il reddito individuale è sceso del 12,3%, ossia oltre 3700 euro per abitante. Un arretramento ai livelli del 1997. Un regresso che ha comportato la rinuncia a sei settimane l’anno di consumi, come se le famiglie smettessero di spendere a metà novembre.
8,6 milioni gli italiani senza lavoro
A questi dati negativi si aggiunge un altro elemento di assoluta gravità: l’aumento della disoccupazione. Sono ormai 8,6 milioni gli italiani senza lavoro. Particolarmente grave è il fatto che il 43,3% dei giovani, ossia gli adolescenti tra i 15 e i 24 anni, che cercano un impiego non lo trovano. In questo panorama di incertezze e di crisi, l’unico settore che mostra segnali di recupero è quello agroalimentare. E’ l’effetto delle festività natalizie.
La riscoperta dei prodotti locali
Secondo la Coldiretti, per la prima volta dall’inizio della crisi, l’agroalimentare sorpassa i regali e diventa la voce più consistente del budget delle famiglie italiane destinato alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del cenone e del Capodanno di 4,1 miliardi di euro. Previsioni alla mano, appena il 9% degli italiani taglierà quest’anno la spesa per generi alimentari (erano il 12 per cento nel 2013), mentre ben il 40% risparmierà sulle vacanze, il 38% sui divertimenti e il 36% sull’abbigliamento, mentre il 35 per cento si comporterà come lo scorso anno. Ci si orienta verso una spesa più qualificata, fatta di omaggi e regali utili per parenti e amici. Si assiste ad una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con prodotti del territorio. Torna a prevalere nel gusto degli italiani la riscoperta dei prodotti locali e del made in Italy. Almeno in questo i segnali appaiono positivi.