Ecco la spending review di Renzi: Palazzo Chigi spende 25 milioni in più
10 Dic 2014 10:30 - di Redazione
- Matteo Renzi ne ha sempre fatto un suo cavallo di battaglia: la spending review. Da applicare sulla spesa pubblica e, in particolare, sulle spese dei ministeri e della macchina statale. “Penso e credo che nella legge di Stabilità avremo un’ulteriore diminuzione di tasse sul lavoro. Ci sono varie ipotesi sui modi e la finanziamo con la riduzione della spesa”, disse a Bruno Vespa nel corso di “Porta a Porta”. Solo che il nostro presidente del Consiglio predica bene ma razzola male. Perché proprio in casa sua la spending review non trova spazio. Infatti, secondo uno studio annunciato dalla Uil e anticipato da nextquotidiano.it, una ricerca sulle spese della Presidenza del Consiglio, è stato rilevato un ben consistente aumento, rispetto al 2013, di 25 milioni di euro.
- Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha smentito tutto, dichiarando che invece Palazzo Chigi ha risparmiato rispetto all’esercizio precedente. Chi ha ragione? La Uil ha confrontato il bilancio di assestamento del 2014, chiuso a luglio, con l’analogo del governo Letta di un anno prima. Lo scarto è proprio 25 milioni: 458 milioni inseriti da Letta, 484 quelli messi da Renzi (+5,6%) per le spese relative alla sede del governo (personale, contratti esterni, luce, etc). Certo, il bilancio di assestamento è un bilancio di previsione, ha ragione il sottosegretario. E forse quello a consuntivo si chiuderà con un risparmio, così come dice Delrio. Fatto sta che il governo ha ritenuto opportuno, a luglio, inserire un ammontare di 25 milioni più ampio rispetto al 2013. Da notare poi che, al contrario di Palazzo Chigi, le spese di Camera (943 milioni), Senato (505) e Presidenza della Repubblica (228) sono rimaste stabili. Quantomeno.
- Sempre secondo la Uil, che ha rielaborato i dati del bilancio dello Stato, nel 2014 i costi della politica cresceranno ancora del 2% superando quota tre miliardi di euro. “I costi della politica, a livello nazionale – dice il segretario confederale Guglielmo Loy – non accennano a diminuire, nonostante tanti annunci a volte anche roboanti”. Per il funzionamento degli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato e Consulta) per il 2014 sono previste spese per 1,8 miliardi di euro (+0,3%). Per la sola Presidenza del Consiglio l’aumento è del 5,6%. La Uil sottolinea che sono sostanzialmente stabili le spese per la Presidenza della Repubblica (228 milioni di euro), per la Camera (943 milioni) e per il Senato (505 milioni), così come quelle per la Corte Costituzionale che ammontano a 52,7 milioni. Diminuiscono invece, ma lentamente (meno 0,4%), le spese per i rimborsi elettorali ai partiti, assestandosi nel 2014 a 91 milioni. Aumentano di 6,2 milioni di euro le altre spese per il funzionamento degli organi costituzionali, dovuti per lo più alle somme da assegnare al Parlamento per il funzionamento dell'”ufficio parlamentare di bilancio”. Per il funzionamento degli organi a rilevanza costituzionale (Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Cnel, Csm, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia) sono previste spese per 527 milioni (in aumento del 5,2% rispetto al 2013).