L’oroscopo “incorona” Draghi al Quirinale, niente da fare per Prodi
Impazza il borsino dei papabili alla successione di Giorgio Napolitano. Tanti i nomi fatti e bruciati, tante le strategie in campo. Così nel buio fitto arrivano gli astri a “illuminare” gli italiani sul futuro inquilino del Colle, una volta che “Re Giorgio” (Cancro Ascendente Cancro) avrà ufficializzato la sua uscita di scena nel discorso di fine anno, dopo un biennio di transiti astrali «molto pesanti».
Il favorito
L’oroscopo non lascerebbe dubbi, almeno a leggere il sito di Blitzquotidiano. Il favorito, tenetevi stretti, è Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea (Bce), mentre non sembra avere possibilità di successo il nome più caro alla sinistra, quello dell’ex premier Romano Prodi (Leone Ascendente Gemelli) già bruciato nel marxo 2013. Vergine ascendente Capricorno (quindi sobrietà, rigore, fermezza, senso del comando), Draghi è il candidato più forte per sbaragliare la concorrenza.
Renzi all’angolo?
Per Matteo Renzi, invece, si preannuncia un anno tutto in salita: l’ambizioso Capricorno con Ascendente Gemelli dovrà affrontare non pochi ostacoli, probabilmente riuscirà a restare in sella ma dovrà fare i conti con tradimenti, vendette, imprevisti e un calo costante di consenso popolare.
Resiste il Cavaliere
Ancora protagonista della scena, Silvio Berlusconi, che si conferma ancora una volta un highlander. Bilancia Ascendente Bilancia, l’ex Cavaliere ha davanti un ottimo 2015 ed è pronto a tornare fisicamente e psicologicamente in pista senza mollare la leadership del suo partito. Previsioni nere per Beppe Grillo, Cancro Ascendente Gemelli, che ha perso di vista la “missione” del suo movimento e potrà tenere in pugno i Cinquestelle solo cambiando atteggiamento all’interno e all’esterno del partito.
Niente donne
Tra le donne si è fatto il nome di Roberta Pinotti, ministro della Difesa, e di Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali. La prima è Toro e la seconda è Ariete. Pur godendo del favore degli astri, nessuna delle due sembra possa farcela a ottenere il voto decisivo dei Grandi Elettori. Insomma niente rosa sul pennone del Colle.