Migranti: verso la Germania i laureati, verso l’Italia i disperati

2 Dic 2014 17:16 - di Tano Canino

Poi dice che uno si fissa con la Germania. Ma se persino i flussi migratori si sono modificati a suo vantaggio, allora è chiaro che il paese della Merkel ci lucra eccome su quest’Europa così disegnata. Una Unione che la vede egemone e nel cui ambito l’egemonia è totale e su ogni versante.  Come si evince anche dando uno sguardo al rapporto sulla Migrazione diffuso dall’Osce. Un documento che non lascia dubbi. Anche se poi lascia noi sgomenti.

258mila sono quelli venuti da noi nel 2012

Ma snoccioliamoli questi dati: la Germania ha accolto nel 2012 quasi 400mila immigrati, assai meno del milione che si sono accaparrati gli Stati Uniti di Obama, ma ben al di sopra dei 286 mila entrati nel Regno Unito, dei 259mila entrati in Francia e dei 258 mila che sono venuti da noi. Una buona parte di questi, che sono “ingressi permanenti”, proviene dall’interno dell’Ue stessa poiché gli ottimi risultati economici dei Lander hanno attirato ed attirano tutt’ora giovani da ogni parte del continente. Gente che, per inciso, ha un diploma o anche una laurea e che sceglie di provare a confrontarsi con una esperienza di lavoro dove più ce n’è, dove maggiori e migliori risultano essere le possibilità di vita e anche di carriera.

l’aspettativa di futuro attira i giovani in Germania

Insomma è l’aspettativa nel futuro che attira i giovani in Germania e genera il flusso di ingressi. Mentre è la fame e la disperazione la molla che spinge i migranti dell’estremo e medio Oriente e dell’Africa verso le nostre coste. Una bella differenza, non c’è che dire.  Coi tedeschi che ci guadagnano sempre e comunque. Roba che se l’avessero compreso ad inizio dello scorso secolo ci saremmo risparmiati ben due guerre mondiali e decine di milioni di morti. Certo, il risultato sarebbe stato che ci avrebbero strangolati o schiavizzati comunque. Ma l’avrebbero fatto col sorriso, coi trattati (come quello di Maastricht) e con i parametri (come l’assurdo 3 per cento deficit pil), piuttosto che con le armi. Vuoi mettere la differenza?

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