Anche Nonno Libero contro il sindaco Marino: «Deve dimettersi»
«Nonostante non abbia responsabilità dirette per quanto è accaduto», il sindaco «Marino avrebbe il dovere morale di lasciare l’incarico. Magari si potrà ricandidare e, se verrà votato dalla maggioranza dei cittadini, sarà autorizzato a tornare al suo posto». L’attore Lino Banfi, intervistato da Avvenire, torna così sull’inchiesta Mafia Capitale. Si dice «schifato» da quanto emerso dalle indagini. E sottolinea: «Bisogna assolutamente spazzare via il marcio, punire duramente coloro che hanno lucrato sulla pelle dei più fragili e favorire le realtà grandi e piccole impegnate ogni giorno nel sociale». Il nonno d’Italia per eccellenza, conosciuto anche per la sua interpretazione di Nonno Libero nella serie tv “Un Medico in famiglia”, ha contribuito alla fondazione di una onlus che offre un letto e pasti caldi a 30 bisognosi.
Le conseguenze di “Mafia capitale” sulle Onlus pulite
Inevitabile la riflessione sulle possibili conseguenze dell’inchiesta sul sentimento comune verso le associazioni di volontariato e solidarietà sociale: «Non vorrei che, per colpa di qualche delinquente infiltratosi nel sociale, adesso la gente iniziasse a guardare con diffidenza e sospetto tutte le organizzazioni. La stragrande maggioranza delle associazioni e delle cooperative, infatti, è pura e svolge un’attività straordinaria in risposta ai bisogni di persone svantaggiate». E alla domanda se, a suo avviso, servano pene più aspre dice: «Il governo deve usare il pugno duro. Sono favorevole anche all’introduzione di un’aggravante nel caso in cui i reati vengano compiuti in ambito sociale». «Alle parole devono seguire i fatti. E le norme, dopo averle varate, bisogna farle applicare». L’attore pugliese, cinquant’anni di carriera e di vita nella “città eterna”, ha vissuto sulla sua pelle il degrado degli ultimi tempi della città. Nella primavera del 2013 fu vittima della cosiddetta “banda del Rolex” che lo rapinò, armi in pugno, mentre stava rientrando a casa.