Buzzi corteggiava anche i parlamentari Pd: «Amici miei…»

6 Dic 2014 14:17 - di Antonio Marras

Meno tre. «Ozzimo,Coratti e Patanè si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità a questa storia». Lo annuncia su twitter Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, chiamato a fare pulizia nel partito a Roma dopo la bufera dell’inchiesta Mafia Capitale che ha scosso l’intero arco politico con ramificazioni da destra a sinistra. Ma a quanto pare, secondo quello che emerge dall’inchiesta, il lavoro di Orfini è apena all’inizio…

Le pressioni di Buzzi sui parlamentari Pd

Pressioni su alcuni deputati del Pd – tra cui Micaela Campana e Umberto Marroni – per ottenere un’interrogazione parlamentare sull’appalto su un centro rifugiati bloccato da un giudice del Tar del Lazio. La gara era stata vinta da una coop della holding di Mafia Capitale. È questa la storia raccontata nell’informativa del Ros depositata agli atti dell’inchiesta di Roma. Nonostante le pressioni l’interrogazione non fu mai presentata. Nel settembre 2013 il Consorzio Eriches di Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, vince la gara per la gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, vicino a Roma. «L’offerta del Consorzio veniva ritenuta anomala per l’esiguità del prezzo», scrivono i carabinieri, ma le verifiche danno esito positivo e il contratto di due anni viene firmato. L’azienda francese Gepsa, che gestiva il Cara, fa ricorso al Tar e la gara viene sospesa. A quel punto la “cupola” si muove per screditare il giudice che ha firmato il provvedimento, Linda Sandulli, insinuando che “avrebbe quote in una società che fa manutenzione al Cara”. Buzzi cerca di ottenere un’interrogazione parlamentare dai deputati Campana – ex moglie dell’assessore del Campidoglio Daniele Ozzimo, indagato e dimissionario – e Marroni (Pd). “Amici miei” dice Buzzi. Nell’informativa è citato anche il deputato Pd Fabio Melilli, segretario del Pd Lazio: Buzzi, si legge nell’ordinanza, era sicuro “che l’interrogazione sarebbe stata presentata probabilmente anche a firma Fabio Melilli”. L’interrogazione viene preparata ma non verrà presentata, spiega il segretario di Campana a Buzzi, “perché bloccata dal sottosegretario”.

La cena dei mille euro nel mirino del M5S

«La rovente e velenosa polemica esplosa tra Francesco Boccia e il tesoriere nazionale del Pd in merito alle cene di finanziamento del partito, e sulla presenza o meno tra i finanziatori di Buzzi, ci costringe a sollecitare il governo a rispondere ad una nostra interrogazione, presentata in tempi non sospetti, proprio sulla cena di finanziamento che il Pd organizzò a Roma. Rileggendola oggi quell’interrogazione è quanto mai lungimirante visto che con molta probabilità vi avranno partecipato anche i politici romani oggi coinvolti nell’inchiesta mafia capitale che a loro volta avranno portato finanziatori». Lo scrive sulla sua pagina facebook Emanuele Cozzolino deputato di M5S, che va all’attacco del premier e della sua corte, come già era accaduto ieri in Campidoglio. «Anche la sede dove la cena si è svolta, di proprietà di Eur Spa società partecipata al 90 per cento dal Mef qualche curiosità la suscita, se non altro per il costo dell’affitto del locale. Visto che tra i ministri interrogati c’è la ministra Madia lei ci potrebbe anche spiegare perché dopo aver parlato su di un barcone sul Tevere di organizzazioni a delinquere interne non ha poi denunciato i suoi sospetti alla magistratura e si è presentata ad una cena in cui forse c’erano quegli stessi politici e sponsor che lei aveva definito così duramente…».

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