Processo bloccato, governo assente: i marò ormai combattono da soli…
Salvatore Girone chiede il rientro in Italia per Natale, Massimiliano Latorre una proroga della sua permanenza a casa per motivi medici. La Corte Suprema indiana si riunirà domani a New Delhi per esaminare le istanze presentate dei due marò italiani ma l’esito resta molto incerto. Nel documento da lui firmato, Girone chiede di rientrare a casa in occasione delle prossime festività natalizie “per riunirsi con i figli e la moglie nel nostro ambiente famigliare”, e di restarvi “per un periodo di tre mesi“. Sorprendentemente un quotidiano indiano ha ottenuto, e pubblicato nella sua edizione online, passaggi dell’istanza in cui Girone cita “periti medici” che “hanno autonomamente e separatamente concluso” come “la presenza del padre nell’ambiente familiare” sarebbe di fondamentale “sostegno per i due ragazzi”, che altrimenti rischiano problemi psicologici. Nella sua istanza Latorre invece fa presente che il percorso terapeutico prescrittogli dai medici dopo l’ictus, cominciato in Puglia il 13 settembre, non è concluso, e che inoltre dovrà probabilmente sottoporsi anche ad un intervento chirurgico. Per questo chiede alla Corte un nuovo permesso per prolungare la sua residenza in Italia di altri quattro mesi.
Lo stallo nell’iter processuale
Nonostante il totale ermetismo delle fonti ufficiali italiane ed indiane su questo tema è comunque emerso che le due separate istanze (petition) sono state presentate la settimana scorsa e che l’iniziativa è dovuta anche al sostanziale stallo del processo indiano che coinvolge Latorre e Girone nella morte di due pescatori avvenuta ben 33 mesi fa. Non solo il processo per i fatti del 15 febbraio 2012 non è mai cominciato in India, ma la vicenda è da tempo sospesa in attesa che la Corte Suprema risolva il nodo di quale polizia debba occuparsi delle indagini e depositare la denuncia dopo che dall’iter giudiziario è stata eliminata la legge antiterrorismo indiana (Sua Act) invocata dalla polizia investigativa Nia. Al riguardo, sempre domani, la Cancelleria (Registrar) della Corte terrà una sua udienza per verificare se i ministeri competenti indiani e la polizia Nia abbiano risposto ad una richiesta di parere sull’istanza italiana di escludere quest’ultima dal processo.
Il dossier resta delicato
Girone, a New Delhi, attende con ansia l’esito della sua richiesta dato che pur avendo in passato ricevuto la moglie Vania e i due figli nella residenza indiana che si trova nell’ambasciata d’Italia, non è più tornato a casa sua in Puglia ormai da marzo 2013. Si deve ricordare in proposito che per due volte in passato i giudici della Corte hanno autorizzato i Fucilieri a rientrare in Italia (Natale 2012 e elezioni del 2013) e concesso a Latorre un permesso per ragioni terapeutiche. Ma il dossier resta delicato e sarà importante verificare come il presidente della Corte, H.L. Dattu, e i due giudici a latere lo esamineranno. Gli occhi di tutti saranno puntati sulla reazione in aula delle controparti: il magistrato che tutela gli interessi del governo centrale e, se sarà presente, quello dello Stato del Kerala. Tutto dovrà filare particolarmente liscio perché il tempo a disposizione non è molto dato che il 19 dicembre la Corte Suprema chiuda i battenti per le vacanze di fine anno fino al 2 gennaio. E quindi, perché abbia senso, le richieste dei Fucilieri dovranno essere accettate prima di quella data.