“Prodi, quanto ti amo”: la sinistra estasiata dal Prof, il web lo impallina

18 Dic 2014 9:21 - di Girolamo Fragalà
Prodi

Improvvisamente Romano Prodi diventa il Migliore, una specie di Togliatti del nuovo secolo. Il passato è dietro le spalle, a sinistra nessuno ricorda più la nefasta stagione del suo governo. Ma sì, riprendiamoci il Colle, questo il ragionamento. Con il Professore è più facile, si uniscono correnti grandi e piccole del Pd, si fa un dispetto a Berlusconi e questo galvanizza anche chi ha posizioni più estreme rispetto ai renziani. E chissenefrega se a farne le spese sono gli italiani, loro hanno altri problemi, si lamenteranno per qualche giorno e poi, tac, il gioco è fatto.

L’entusiasmo di Nichi Vendola per Prodi

«Su Romano Prodi, se il Pd volesse, si potrebbe rapidamente giungere a un punto di svolta», ha detto Nichi Vendola. «L’incontro tra Prodi e Renzi a Palazzo Chigi può essere un modo serio per iniziare a discutere del Quirinale: ci vuole un presidente che sappia essere rappresentante di una riscossa del Paese». E già su quest’ultima frase si è scatenata l’ironia del web («la riscossa del Paese sarebbe l’uomo che ci ha rovinati portandoci nell’euro nel peggiore dei modi»). Ma sono solo. Su Facebook è un moltiplicarsi di foto e vignette sull’ex premier, vengono ricordate le sue gaffe, le sue frasi più famose. E un fiume di commenti accompagna qualsiasi cosa venga postata. Ma Vendola non si è fermato all’annuncio entusiastico: «Prodi – ha aggiunto – è l’unico che ha avuto coraggio di dire parole importanti sullo scenario internazionale a proposito degli effetti che hanno avuto incaute azioni militari».

“C’eravamo tanto amati e ci amiamo ancora”

«Renzi incontra Prodi. Berlusconi si risente e grida alla provocazione. Non so se Prodi potrà essere candidato a capo dello Stato. Io, come presidente di Regione, sarei felice di votarlo» ha scritto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un post su Facebook. «Ma questa volta il Pd non può sbagliare». Anche Stefano Fassina è contento: «Ha tutte le caratteristiche per essere un buon presidente della Repubblica, una figura autonoma in grado di unire». Non poteva mancare il parere disinteressato di Vittorio Prodi, il fratello del Professore: «Romano presidente della Repubblica? Ha studiato per quelle cose lì, si è arricchito da quel punto di vista e lo potrebbe fare molto bene». L’apparato della sinistra e i parenti stretti sono felici. Basterebbe dare un’occhiata al web per capire che non è così facile far dimenticare i disastri di Prodi a chi li ha vissuti. Una cosa è certa: sarebbe l’ennesimo presidente della Repubblica con un altissimo tasso di impopolarità. Una scelta che verrebbe sentita come uno schiaffo in pieno viso agli italiani.

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