Salvini: castrazione chimica per i violentatori, Renzi sbaglia a depenalizzare
Abusi sessuali, stupri, molestie. La cronaca quotidiana delle metropoli è una interminabile lista di episodi di violenza e criminalità con l’aggravante amaro che, troppo spesso, i responsabili la fanno franca. L’ultimo caso clamoroso, quello della studentessa polacca, in Italia per il progetto Erasmus, stuprata in pieno centro a Milano, riapre il dibattito sulla certezza della pena che nel Belpaese è soprattutto una petizione di principio strattonata di qua e di là dalle convenienza politiche.
Un’antica bandiera
Matteo Salvini procede come un caterpillar e torna sul tema minato della castrazione chimica, una vecchia bandiera leghista sventolata tra le polemiche da Mario Borghezio, che fuori dai confini italiani, nella Russia di Putin, è prevista nella legge sulla pedofilia all’esame del Parlamento. Linguaggio diretto, anche troppo, il leader leghista affida a Facebook il suo pensiero: : «Lo scorso giugno, in pieno centro nella mia povera Milano, una ragazza è stata violentata. Uno dei bastardi è stato preso, un romeno di 20 anni. Ai carabinieri, ridendo, avrebbe detto tanto esco subito. Capito come fa paura questo Stato ai delinquenti?. Fosse per me – conclude – castrazione chimica e non ride più». Tra i commenti spicca quello di Filippo “se fossi stato il padre della ragazza gli avrei sparato alle palle !!! Tanto poi esco…”.
Maniere forti
Maniere forti, tanto più per i reati di violenza sessuale. «Per sradicare la malavita occorrono le maniere forti. Se torniamo al governo non avremo il guanto di velluto con nessuno», ha detto Salvini nel corso dell’incontro con la stampa presso la sede della Stampa estera, «Renzi sbaglia a depenalizzare. In Italia non esiste più l’ergastolo. Servono più sicurezza e più legalità».
Il bluff di Grillo
«Il referendum sull’euro di Grillo è una presa in giro, è una perdita di tempo – ha detto Salvini dopo essersi fatto fotografare con un boccale di birra – è un referendum consultivo che la Costituzione non prevede. Ha tempi lunghi ed efficacia zero. Piuttosto facciamo un sondaggio». Quanto al crollo dei Cinquestelle aggiunge che la Lega non farà la stessa fine. «Noi abbiamo un progetto per l’Italia e per la Ue; M5S, che pure ha preso tanti voti, non ho ancora capito che progetto abbia per l’Italia e per la Ue».
Il feeling con Putin
«A Mosca non sono andato a chiedere soldi, ma perché apprezziamo una visione diversa dell’Europa che passa da lì e che non ha paura di Bruxelles», sottolinea dopo la visita lampo nella capitale russa. «Chi va contro Putin è un deficiente», ha aggiunto.
Le liti con Alemanno
«Alemanno? C’ho litigato varie volte. Ricordo di quando voleva portare la Formula1 a Roma ed io gli dissi che avrebbe fatto bene a sistemare le buche nelle strade della Capitale».