Salvini no, Renzi si: eccolo sciorinato il Cicchitto pensiero
“Salvini? Al limite può essere leader del centrodestra di Berlusconi, del suo centro destra. Non certo del mio. Con lui c’è stato mutamento genetico della Lega, che adesso è un po’ razzista, anti immigrazione e anti rom”. Fabrizio Cicchitto, deputato Ncd, ex forzista e pasdaran berlusconiano ha recentemente ritrovato la vis polemica degli anni migliori contro Matteo Salvini. Quasi c’avesse qualche conto privato da regolare.
Una carriera brillante con l’intoppo P2
L’impressione è che da quando ha abbandonato il Cavaliere per sostenere Angelino Alfano e il governo, l’ex enfant prodige della corrente lombardiana del fu Psi abbia ritrovato lo smalto della gioventù. Quando, digrignando i denti e aggiustando gli occhiali, tranciava sprezzante ogni avversario politico. Una carriera annunciata sin da subito brillante e in perenne ascesa. E che così era stata. Almeno sino all’antipatico intoppo della tessera della loggia massonica P2. Ma che tuttavia riprese con lena e passione non appena, dopo il tracollo socialista del ’94, il nostro eroe si acquartierò nei paraggi di Arcore divenendo ben presto uno dei maggiori esegeti del berlusconismo. Uno che per Berlusconi era capace di inghiottire tutto. Anche il secessionismo di Bossi.
Per lui adesso il futuro è Renzi
Ormai però quel Cicchitto non c’è più. E’ evaporato. Come quel centrodestra, del resto. Adesso lui, che ha tutto quel passato alle spalle, guarda al futuro. Guarda cioè a Matteo Renzi con cui «è possibile fare un’alleanza tra posizioni diverse..». Salvini no, Renzi si. Eccolo di nuovo in moto il buon vecchio Cicchitto. Ecco che alla fine ha trovato un nuovo e più forte punto di riferimento. Da sostenere e difendere. Finchè interesse (politico) non lo separi.