Tango collettivo in Piazza San Pietro per il 78° compleanno del Papa

17 Dic 2014 14:10 - di Mauro Achille

Un tango collettivo, passionale, coinvolgente. Oltre tremila ballerini, i “tangueros”, che riempiono Piazza Pio XII e via della Conciliazione, mentre gli altoparlanti dai palazzi adiacenti il Vaticano diffondono il “Lubertango” di Astor Piazzolla, le ballate di Amelia Baltar, la Gran Milonga di Juan D’Arienzo. Si è presentata così Roma a Papa Francesco nel giorno del suo settantottesimo compleanno. Un festeggiamento e un regalo inedito per Bergoglio, il “Papa venuto da lontano”, da sempre appassionato di queste musiche. In diverse occasioni Papa Francesco ha dichiarato di essere stato un ballerino provetto da giovane e di trascorrere intere serate con gli amici nelle milongas, perché “questa musica mi nasce da dentro”.

Catechesi dedicata alla famiglia

L’organizzatrice dell’evento, Cristina Camorani, mamma e veterana di tango di Conventello, nel Ravennate, ha quindi pensato di fare cosa gradita al Pontefice con questo particolarissimo regalo. “L’idea di ritrovarci in Vaticano per ballare un tango in suo onore mi è venuta per gioco – ha raccontato – siamo un gruppetto di amici, sappiamo che il Papa ama questa musica e volevamo fargli un omaggio”. I funzionari vaticani erano rimasti interdetti di fronte alla inedita richiesta della signora romagnola. Francesco, invece, venuto a conoscenza dell’iniziativa, si è fatto una risata e ha subito autorizzato l’uso della piazza. Poi, ha spiegato l’organizzatrice, “abbiamo iniziato a raccogliere adesioni e, man mano che il passa parola viaggiava, il tam-tam è stato virale. Le persone diventavano cento, quattrocento, mille, fino ad oltre tremila”.

Terrorismo disumano, che colpisce anche i bambini

In questa atmosfera calda e particolare, il Papa ha incentrato la catechesi sulla famiglia di Nazaret. “Facciamo spazio nel nostro cuore e nelle nostre giornata al Signore – ha esortato – Così fecero anche Maria e Giuseppe, e non fu facile: quante difficoltà dovettero superare! Non era una famiglia finta, non era una famiglia irreale”. Il successore di Pietro ha affermato che “la famiglia di Nazaret ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia”. Infine, Papa Francesco ha parlato dei “disumani atti terroristici compiuti in Australia, Pakistan e Yemen”. A tale proposito ha invitato a pregare Dio affinché “converta i cuori violenti che non si fermano neppure davanti ai bambini”.

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