Terrorismo, No Tav assolti. Avevano armi da guerra, ma non basta… (video)
È finita con gli imputati No Tav in lacrime e gli abbracci con i familiari, nonostante le quattro condanne a tre anni e sei mesi inflitte per l’attacco al cantiere di Chiomonte del Tav del 14 maggio 2013. La Corte d’Assise ha però assolto gli imputati dall’accusa di terrorismo, l’accusa più grave, quella che avrebbe fatto lievitare notevolmente le pene. Prima di lasciare la cella dell’aula bunker, i quattro hanno stretto a lungo le mani dell’avvocato Claudio Novaro, che ha capeggiato il pool dei legali difensori. Alla lettura del dispositivo decine di simpatizzanti e attivisti No Tav presenti in aula bunker hanno urlato “libertà” e anche “buffoni”. Una donna ha urlato “terroristi siete voi”. Uno show vero e proprio.
L’attacco con armi da guerra
I quattro imputati sono stati giudicati colpevoli di porto d’armi da guerra (in relazione all’uso di molotov), danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. La Corte d’Assise presieduta da Pietro Capello ha però sancito che il reato di terrorismo contestato dalla procura “non sussiste”. Delle parti civili solo Ltf ha ottenuto il diritto a un indennizzo, che è stato negato all’Avvocatura dello Stato e a un sindacato di polizia che si era costituito parte civile. «L’accusa di terrorismo era manifestamente infondata. È una vittoria su tutta la linea», ha commentato l’avvocato Claudio Novaro, legale dei quattro imputati accusati di terrorismo. «Era la pena che auspicavamo – ha aggiunto Novaro -. Avevo detto ai miei clienti che sotto i 4 anni sarebbe stata una vittoria».
Le immagini dell’assalto dei No Tav del 13 maggio 2013