Tornano gli opposti estremismi ma la grande stampa vede solo il “nero”
Difficile dire se stia tornando il terrorismo o se qualche mente raffinatissima stia per rieditarne in versione anastatica la teoria degli “opposti estremismi”, che di quella plumbea stagione fu il surrogato politico ad uso e consumo del “sistema”. Di certo, sta tornando – e prepotentemente – la tendenza a considerare il “rosso” e il “nero” in maniera a dir poco asimmetrica. Chiedere per conferma al ministro Maurizio Lupi, che ha avuto il merito di definire «atto terroristico» l’incendio doloso verificatosi sulla linea Tav vicino Bologna. Il titolare delle Infrastrutture non lo ha detto, ma è chiaro il riferimento alla recente sentenza del Tribunale di Torino che ha escluso l’aggravante della finalità terroristica per i quattro “No Tav” responsabili dell’incendio di alcune attrezzature nel cantiere dell’Alta Velocità in Val di Susa.
“Aquila Nera” o “Vogliamo i colonnelli”?
Sappiamo quindi da un tribunale della Repubblica che danneggiare, sabotare o incendiare dolosamente un cantiere per bloccare un’opera dello Stato, quindi finanziata con pubblico denaro, è un reato come un altro. Non è un attacco allo Stato – come pure avevano sottolineato i pm nella loro requisitoria – ma l’esercizio di “ginnastica democratica” da parte di quattro giovani preoccupati delle sorti della loro valle. In ogni caso nulla – vuoi mettere ? – rispetto allo spaccato emerso nell’inchiesta “Aquila Nera“: 14 persone arrestate perché nell’imminenza di compiere attentati (stavano per rubare fucili ad un collezionista) contro politici, sacerdoti e persino contro il presidente della Repubblica.
La doppia “paginata” del Corriere della Sera
Senza nulla togliere all’acume degli investigatori, i novelli “ordinovisti” si sono praticamente autodenunciati visto che conversavano senza alcuna precauzione via sms o via mail e in queste loro farneticazioni progettavano di «carbonizzare» Napolitano o di riempire di piombo «e non di banane» l’ex-ministro Cécile Kyenge. Non siamo proprio al Vogliamo i colonnelli del mitico Tognazzi, ma i toni complessivi della vicenda sembrano attagliarsi più alla commedia che alla tragedia. Certo, se il Corriere della Sera le dedica due fitte paginate compresa l’intervista a Carlo Smuraglia, presidente Anpi nonché del Comitato permanente antifascista, qualche dubbio ti assale: stanno tornando gli “anni di piombo”? Sempre più difficile stabilirlo. Una cosa però si può dire con certezza: combattendo il terrorismo “rosso” o “verde” con le sentenze del tribunale e quello “nero” con la riapertura dei manicomi possiamo coltivare la speranza che la situazione, per dirla con Flaiano, oltre che grave, si faccia finalmente anche seria.