“Siete tutti fascisti”: i sette improbabili personaggi in odore di… Mussolini
Il vizietto della sinistra: “dagli ai fascisti”. Qualsiasi avversario, qualsiasi personaggio che sia di intralcio al suo progetto di potere viene etichettato come “fascista”, un termine comodo, che fa effetto e che copre la mancanza di idee di chi lo pronuncia. L’ultima in ordine cronologico è stata Maria Elena Boschi, ministro delle pseudo-riforme del governo Renzi.
1-Primo fascista: Matteo Salvini
Il bersaglio è il “capo” della Lega: «Di Matteo Salvini – ha detto la Boschi – mi preoccupa che incontri Le Pen, leader di un partito che tecnicamente si richiama al fascismo. Nella mia famiglia mi hanno insegnato ad avere paura del fascismo». È la solita tecnica delle nuove Cappuccetto Rosso che hanno paura del lupo, gridare al pericolo, dipingere chiunque come antidemocratico, usando il linguaggio imposto da una certa sinistra intollerante. Ma vediamo quali sono altri improbabili fascisti.
2-Secondo fascista: Silvio Berlusconi
La goccia che fece traboccare il vaso fu il giudizio espresso dal Cavaliere su Mussolini: «Fece cose buone». Ma l’ex premier è sempre stato etichettato come “fascista” dagli avversari politici in qualsiasi occasione, persino nelle istantanee delle manifestazioni del centrodestra, quando salutava il pubblico dal palco («ha fatto il saluto romano», l’accusa, con tanto di foto “furba”). Ricordiamo le parole di Giorgio Bocca: «Quando si racconterà la storia dell’Italia sotto il Cavaliere, si vedrà che c’erano tutte le premesse di una dittatura».
3-Terzo fascista: Beppe Grillo
Analoga accusa per Grillo. L’analisi di Vauro: «Nel Movimento Cinque Stelle sento gran puzza di fascismo. Grillo teorizza il superamento di destra e sinistra ma se si studia un po’ la storia di questo Paese vedremmo che è stata la teoria che ha dato origine al fascismo».
4-Quarto fascista: il popolo dei No-Tav
Dopo gli scontri ai cantieri, la dichiarazione di Sergio Chiamparino: «Mi dispiace che, nonostante l’escalation di atti vandalici, non ci sia alcuna iniziativa da parte di intellettuali e pseudo-intellettuali che non riescono a dire che si tratta di atti fascisti dei No-Tav».
5-Quinta fascista: Rosi Bindi
A etichettare l’esponente del Pd è stato Vittorio Sgarbi: «La Bindi è una fascista. Forse pensa che io sia il demonio e lei la santa. Peccato che io preferisca le puttane alle sante».
6-Sesto fascista: Matteo Renzi
È il famoso Piero Pelù ad attaccare: «Il regime renziano fa fuori chi è libero e non la pensa come lui. Ai tempi di Berlusconi e Mussolini questa roba si chiamava fascismo. Altro che Partito democratico. Le camicie nere del governo Renzi in questi giorni mi hanno bastonato duro».
7-Settimo fascista: Simone Cristicchi
All’inferno del politicamente corretto è finito anche l’artista Simone Cristicchi, “colpevole” di aver portato in scena uno spettacolo sull’esodo e sulle foibe. Lo dice lui stesso: «Sono rimasto colpito dalla quantità di critiche dell’estrema sinistra che mi sono piombate addosso. Se prima per i temi che toccavo mi consideravano di sinistra, a un tratto sono diventato fascista».