Femen subito scarcerata, ma a San Pietro non potrà più mettere piede
È tornata in libertà Iana Azhdanova, la femen che il giorno di Natale ha profanato il presepe in piazza San Pietro, tentando anche di portare via il bambinello. La donna è stata scarcerata dal Promotore di giustizia vaticano, che ha convalidato l’arresto avvenuto in flagranza da parte della gendarmeria e disposto «il divieto di accesso nello Stato della Città del Vaticano, nella basilica e negli altri luoghi extraterritoriali».
Le parole di padre Lombardi
A riferirlo è stato padre Federico Lombardi, che ieri, dando notizia dell’arresto per vilipendio, atti osceni in luogo pubblico e furto, aveva ricordato i precedenti attacchi delle femen in piazza San Pietro (l’ultimo dei quali il 14 novembre) e sottolineato la gravità di questo nuovo blitz «per il luogo e le circostanze in cui è stato compiuto, offendendo intenzionalmente i sentimenti religiosi di innumerevoli persone». Quello della Azhdanova è stato il primo arresto di femen compiuto in Vaticano: le altre volte le attiviste erano state ugualmente bloccate, ma consegnate alle autorità italiane.
L’imprenditore Di Finizio resta in carcere
Resta invece in attesa dell’interrogatorio del magistrato, e quindi in detenzione, Marcello Di Finizio, l’imprenditore friulano che il 21 dicembre aveva cercato di salire sulla cupola della Basilica, come aveva già fatto in passato altre quattro volte per protestare contro la direttiva comunitaria Bolkestein del 2006 che impone la messa all’asta delle concessioni demaniali. Una legge che, sostiene, sarebbe stata la causa della perdita del suo lavoro e poi anche della casa.