Attentato islamico a Parigi: 12 morti nella sede del giornale Charlie Hebdo

7 Gen 2015 13:15 - di Anna Clemente

Dodici morti e cinque feriti nell’assalto subito dalla redazione parigina di Charlie Hebdo, un giornale satirico dai toni fortemente provocatori, più volte finito al centro delle polemiche per l’ironia sull’Islam. Tra le vittime il direttore e vignettista Stephane Charbonnier, detto Charb e il noto disegnatore George Wolinski. In mattinata due uomini incappucciati e vestiti di nero, armati di kalashnikov, hanno fatto irruzione nella redazione e hanno aperto.

Nessun dubbio: un attentato terroristico

«Un attentato terroristico: non c’è alcun dubbio», sono state le prime parole del presidente francese Francois Hollande che, arrivato nella sede del giornale, ha anche spiegato che «diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane». Intanto il governo ha decretato l’immediato aumento del livello di allerta per attentati terroristici in tutta l’Ile-de-France, la regione di Parigi e ordinato lo schieramento di polizia e gendarmi davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

I testimoni: «Urlavano Allah u Akbar»

È stata la procura a parlare di almeno dieci morti, mentre i media hanno riferito da subito di almeno uno in più. Numero poi confermato dallo stesso Hollande. Le notizie sull’attentato restano ancora molto confuse. Secondo Le Figaro, tra i feriti vi sarebbero anche due poliziotti. Il quotidiano 20Minutes, invece, ha riferito di essersi riuscito a mettere in contatto telefonicamente con un dipendente della testata che, prima che cadesse la linea, ha potuto solo dire che «ci sono dei morti, è un massacro». Altri erano riusciti a rifugiarsi sul tetto.

Houellebecq in copertina

Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, prima di sparare i due attentatori avrebbero urlato «vendicheremo il profeta» e «Allah u Akbar». Il sospetto è che vi possa essere un nesso con l’argomento scelto per il numero di questo mese: sulla copertina campeggia una foto dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi Sottomissione, che racconta l’arrivo al potere in Francia di un presidente islamico.

I precedenti

Non è il primo attentato subito dal giornale: nel 2011 la sede fu distrutta dall’incendio provocato da una molotov. L’attacco avvenne dopo l’annuncio di un numero dedicato alla vittoria del partito islamico in Tunisia e alla volontà di adottare la sharia come principio guida per le leggi manifestata dalla Libia. Già nel 2006, però, la testata finì al centro di numerose polemiche e di una aspra controversia con il mondo islamico per la pubblicazione delle vignette su Maometto, che erano state originariamente pubblicate del giornale danese Jyllands-Posten. Ancora nel settembre del 2012, poi, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-islam L’Innocenza dei musulmani, che all’epoca stava infiammando il mondo islamico.

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