Cerimoniale d’investitura al via: ora parte il nuovo settennato
Tutto prediposto (risultato elettorale compreso) per lo show repubblicano. Tutto rispolverato a latere di contrattazioni febbrili. Accordi sotto banco. Tavoli rovesciati, promesse disattese e veti incrociati. Dopo interminabili giornate di azzardi e scommesse, il rituale cerimoniale di annuncio e investitura presidenziali può svolgersi nel segno della cronaca di una vittoria annunciata: quella di Sergio Mattarella. E dunque, è previsto che le campane risuonino a festa dal Colle della politica capitolina. Che i cannoni sparino a salve. Che i corazzieri sfilino in alta uniforme. Insomma, come il cerimoniale che si ripete ad ogni elezione presidenziale prescrive, il carnet delle celebrazioni ufficiali ripertica la sua rituale scaletta: ad ogni passo.
Il cerimoniale repubblicano in pillole
Ma cosa prevede, allora, il cerimoniale di rito che segue a stretto giro la proclamazione ufficiale? Innanzitutto, a investitura avvenuta il primo atto prevede la comunicazione al nuovo inquilino del Quirinale con tutti i crismi dell’ufficialità. Il rituale dell’elezione, dal 1948 a oggi, è sempre stato lo stesso, e stabilisce che il nuovo capo dello Stato segua lo scrutinio lontano dall’aula del Parlamento: nel suo studio, o anche a casa sua. Anche in questo caso, allora, il rispetto della consuetudine ha fatto sì che che il protagonista seguisse a distanza quanto stava accadendo in Parlamento. Quindi, a stretto giro, una volta terminato lo spoglio i presidenti di Camera e Senato sono chiamati a raggiungere il neo presidente eletto per leggergli il verbale della votazione e dargli la notizia dell’avvenuta investitura: come noto, anche in questo caso il diretto interessato ne è già perfettamente a conoscenza, ma la procedura impone che la notizia venga comunicata in modo ufficialmente solenne. La regola è ferrea: si pensi che Scalfaro, quando fu eletto nel 1992, era presidente della Camera e dunque dovette leggere all’assemblea le schede dello spoglio, comprese quelle con il suo nome; ma poco prima del raggiungimento del quorum, si alzò e andò ad aspettare il risultato finale nel suo studio, al piano di sopra. Lo scrutinio fu quindi proseguito dal presidente del Senato Spadolini, che poi andò a notificargli l’elezione.
Le tappe dell’investitura ufficiale
In diretta tv gli italiani tornano dunque ad assistere a un rituale che ricalca da lontano le orme di quelli riservati ai reali nei paesi dove c’è la monarchia, con tanto di rintocchi della campana di Montecitorio interrotti solo nel momento in cui il nuovo capo dello Stato varca il portone della Camera. Al suo arrivo in piazza Montecitorio, poi, il carnet cerimoniale prevede gli onori militari tributati da un reparto di carabinieri in alta uniforme, quindi l’ingresso in Aula per il discorso di insediamento e la formula isitituzionale del giuramento. Un momento solenne, sottolineato come consuetudine vuole, dai rintocchi della campana di Montecitorio, e poco dopo dagli spari a festa del cannone del Gianicolo, preparato per l’occasione con 21 cariche a salve: l’onore tradizionalmente riservato ai capi di Stato. L’Inno di Mameli in Piazza Montecitorio; la partenza sulla Lancia Flaminia 355 decappottabile utilizzata dai presidenti solo in questa occasione – con il neo capo dello Stato, il premier ed il segretario generale del Quirinale al seguito presidenziale – diretti prima all’Altare della Patria, per rendere onore ai caduti, quindi, sempre scortati dai corazzieri, indirizzati alla volta del Palazzo del Quirinale, danno ufficialmente il via al nuovo settennato presidenziale targato Sergio Mattarella.