Cirielli (FdI): Alfano con il Cav? Hanno tradito gli elettori, dal voto la conferma
«Non mi sorprende, anzi mi fa piacere che sia venuta alla luce del sole». Edmondo Cirielli, parlamentare di Fratelli d’Italia, un passato nel Msi e in An, guarda con disincanto alla ritrovata intesa tra Silvio Berlusconi e l’ex pupillo “traditore”, Angelino Alfano. «È coerente con quello che stanno facendo in Parlamento da tre anni, non è una novità: questi signori insieme prendono i voti del centrodestra per sostenere prima Monti, poi Letta e adesso Renzi».
È una mossa vista della partita del Quirinale o qualcosa di più?
Di sicuro è un elemento di chiarezza anche per gli elettori, che capiranno definitivamente che il leader di Forza Italia e il ministro dell’Interno non rappresentano più il popolo di centrodestra. Il loro è uno schema che risponde a interessi personali e non della comunità nazionale.
Nella vulgata di queste ore Berlusconi è il vincitore. “Scacco matto” del Cavaliere?
Non direi proprio. Il patto del Nazareno è un imbroglio svelato agli occhi degli elettori che non porterà consensi a Berlusconi, anche perché il “diavolo – si sa – fa le pentole ma non i coperchi”. Dentro Forza Italia non tutti lo seguiranno e la frattura con Raffaele Fitto dopo le elezioni sarà definitiva. Con questa legge elettorale il Cavaliere, che oggi è vicino al 10 per cento, porterà in Parlamento una cinquantina di deputati. Non parlerei di scacco matto ma di arrocco, l’ultima mossa disperata della torre. Il re è nudo.
Che partita avrebbe dovuto giocare l’ex premier?
Avrebbe dovuto riunificare tutte le forze moderate contro Renzi e il suo governo, invece di cercare accordicchi per restare sulla scena…
E Angelino Alfano?
«Chi era costui?», diceva don Abbondio. Politicamente parlando, si intende.
Fratelli d’Italia ha ribadito il suo no. Nessun margine di manovra?
Non ci interessa un accordo a ribasso con Renzi né con chi è alleato di fatto con il premier. Per la successione a Napolitano avremmo potuto trovare un’intesa con “tutti” per eleggere un presidente forte, garante degli interessi dell’Italia. E invece… Siamo pronti ad allearci con chi vuole costruire un’alternativa alla sinistra e alla normalizzazione renziana-
Con la Lega, invece, il feeling cresce…
La Lega può diventare un partner importante, del resto insieme con Forza Italia abbiamo già governato con il Carroccio, tanto più è possibile oggi con la virata di Salvini rispetto alla vecchia politica anti-meridionalista. Ma accordi organici sono impossibili finché il leader leghista non dichiarerà superata per sempre la stagione del secessionismo per dare vita a un nuovo soggetto di centrodestra che spazzi via il patto del Nazareno.
L’identikit del presidente della Repubblica ideale?
Una personalità forte, magari anche giovane, che sappia rappresentare e difendere l’Italia in Europa. Un De Gaulle italiano contro la casta Renzi-Berlusconi.