La sinistra vuole al Quirinale un presidente “amico dei gay”
La donna cattolica, Marta Cartabia, giudice della Corte Costituzionale “vicinissima a Comunione e Liberazione e che in più occasioni ha già avuto modo di ribadire che il matrimonio è solo quello tra uomo e donna”, è l’obiettivo numero uno. Ma anche il sobrio Giuliano Amato, che “nel 2000 disse da presidente del Consiglio che purtroppo la Costituzione permette a lesbiche e gay di manifestare nelle strade”, è finito negli strali delle associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), che dicono no a questi nomi “che se eletti presidenti della Repubblica certo non aiuterebbero una politica lenta e sorda a far uscire il Paese dal medioevo dei diritti civili”. La lobby omosessuale entra in azione, dunque, anche per condizionare la marcia dei candidati verso il Colle.
Il sondaggio on line per un Quirinale “amico dei gay”
Le associazioni di gay e lesbiche denunciano disinteresse nei confronti della categoria anche dalla parti del Colle. Si capisce che nemmeno Giorgio Napolitano gli stava troppo a genio. «Dopo anni di disattenzione, se non disinteresse, da parte dei precedenti inquilini del Quirinale – continuano – la comunità lgbt italiana vorrebbe davvero un presidente di tutti e tutte, garante anche di quei valori di uguaglianza, rispetto e inclusione troppe volte messi da parte. Un presidente amico dei diritti, capace di spronare il Parlamento affinché si ponga fine a un’inaccettabile ignavia varando una legge al passo con quelle in vigore nei principali Paesi europei, che sancisca la fine di ogni discriminazione», è il manifesto di ArciLesbica, Famiglie Arcobaleno, Love Out Law e Rete Genitori Rainbow, che lanciano le loro Queerinarie, nome faceto per un’iniziativa seria: dieci nomi di alto profilo sociale, culturale e istituzionale che negli anni hanno dimostrato attenzione alle problematiche della comunità lgbt. I soliti noti, ovviamente, quelli di sinistra che spopolano anche nei sondaggi del Fatto Quotidiano. Rodotà, Bersani, Bonino, Imposimato… Chiunque può partecipare al sondaggio, andando sul sito www.loveoutlaw.it e scegliendo il proprio candidato preferito entro la mezzanotte di martedì 27 gennaio. Il giorno seguente, alle 15, ovvero 24 ore prima della prima votazione del Parlamento per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, verrà reso noto il nome del Presidente che la comunità lgbt italiana sogna alla guida del Paese. Nella speranza che anche in questo caso non venga fuori il nome di Magalli, con il Fatto costretto a “purgarlo” dalla lista…