De Luca torna sindaco di Salerno, il Tar ha accolto il suo ricorso
Colpo di scena nella vicenda De Luca, il sindaco di Salerno, sospeso per effetto della legge Severino dopo una condanna per abuso d’ufficio nel processo sul termovalorizzatore che doveva sorgere in località Cupa Siglia, quando era commissario di governo.
Il Tar di Salerno ha accolto il ricorso del primo cittadino pronunciandosi sull’istanza di sospensiva del provvedimento, ed emettendo un decreto monocratico, per cui De Luca torna al suo posto di sindaco. De Luca ha chiesto anche di sollevare la questione di costituzionalità della legge Severino già finita numerose volte nel mirino per presunti profili di incostituzionalità.
A firmare il provvedimento di sospensiva è stato il presidente della sezione di Salerno del Tribunale amministrativo regionale che ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Antonio Brancaccio, legale del primo cittadino di Salerno. De Luca era stato sospeso, nei giorni scorsi, con un provvedimento del vice prefetto vicario della Prefettura di Salerno, in applicazione delle legge Severino.
Il doppiopesismo di de Magistris: in alcuni casi non deve valere
L’avvocato Antonio Brancaccio, difensore del sindaco sospeso, aveva presentato il ricorso al Tar sul provvedimento di sospensione sollevando l’eccezione di incostituzionalità della legge Severino. Il Tar aveva, al massimo, una decina di giorni per decidere. Ma la decisione è stata praticamente immediata. Una decisione che ha colto di sprovvista lo stesso Comune di Salerno le cui ormali attività amministrative erano riprese senza il sindaco tanto che nei prossimi giorni era prevista la convocata di una giunta per discutere di alcuni punti, mentre lunedì prossimo si sarebbe dovuto tenere il consiglio comunale, il primo dopo la sospensione di De Luca, senza, appunto, De Luca. Che, invece, a sorpresa ci sarà nella sua veste di primo cittadino.
La vicenda De Luca è, tuttavia, l’occasione per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, anche lui sospeso sulla base della legge Severino e poi reintegrato dal Tar, di mettere in evidenza il suo doppiopesismo giudiziario. Per de Magistris, infatti, la legge «va comunque modificata perché se per alcuni casi gravi una condanna in primo grado può significare qualcosa, per altre vicende – sostiene – sarebbe opportuno far prevale la presunzione di innocenza».
Una legittimazione della stortura che ha provocato la legge Severino: De Luca e de Magistris, esponenti del centrosinistra, rimessi in sella dal Tar, Berlusconi, ovviamente, punito.
E a chi gli chiede un giudizio sulle primarie, se, cioè, il primo cittadino di Salerno, debba comunque candidarsi alle primarie, come in programma, risponde: «Quando si crede in quello che si fa, si deve fare quello che si sente dentro».