Definì Napolitano «maneggione» e «servo»: assolto. Non è Storace…

22 Gen 2015 14:08 - di Franco Bianchini

Il consigliere comunale di Piacenza, Carlo Pallavicini, appartenente all’area di estrema sinistra, è stato assolto al termine del processo a suo carico per vilipendio al Capo dello Stato. L’esponente politico piacentino era stato rinviato a giudizio in dicembre al termine delle indagini svolte dagli agenti della Digos, che avevano trascritto alcune frasi scritte da Pallavicini sul suo blog “Piacenza Antagonista”. Giorgio Napolitano era stato definito «servo dell’imperialismo americano», «maneggione della politica uomo di garanzia dei poteri forti italiani ed europei». L’imputato, difeso dall’avvocato Fausto Co’ del Foro di Piacenza, è comparso in aula davanti al giudice Italo Ghitti. Il pubblico ministero – il procuratore capo Salvatore Cappelleri – ha chiesto un anno di reclusione, mentre la difesa l’assoluzione, spiegando come si trattasse di un caso di diritto di critica. Tesi evidentemente accolta da Ghitti che ha assolto il consigliere comunale.

Il caso Storace-Napolitano

Il paradosso è nel diverso trattamento per Francesco Storace, condannato invece per su una parola di troppo: tutto era partito da Napolitano che aveva bollato come “indegno” l’attacco di Storace ai senatori a vita. Il leader della Destra li aveva definiti «stampelle del governo». Alla reprimenda di Napolitano, Storace aveva replicato definendo, a sua volta, indegno il capo dello Stato. A stretto giro erano arrivate pure le scuse. Ma la condanna è arrivata lo stesso.

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