“Dio creò gli uomini diversi, Samuel Colt li rese uguali”
La data del 4 gennaio 1847 rappresenta qualcosa di molto più importante che un semplice contratto tra il War Department americano e l’azienda di Samuel Colt per la fornitura di mille revolver ai Rangers del Texas. Per la cronaca il prezzo era di 28 dollari a pistola Army Model. In realtà, con la diffusione di massa della Colt cambia tutto negli Stati Uniti e, di conseguenza anche nel mondo. E non sembri un’esagerazione. In precedenza, tutte le armi da fuoco leggere disponevano di un solo colpo, al massimo due, per cui le armi a pietra focaia e a colpo singolo necessitavano di un certo tempo per essere ricaricate. Lo abbiamo visto nei film che parlano della colonizzazione britannica in India o in Sudafrica. Come è noto, gli inglesi dalle giubbe rosse disponevano i soldati in tre linee di fuoco, così dopo la prima scarica, mentre una fila ricaricava, le altre sparavano in successione e così si aveva un fuoco più o meno costante e continuo. In caso di scontri tra eserciti o di attacchi a postazioni fisse, era molto importante ricaricare in fretta, soprattutto se gli assalitori erano in superiorità numerica. Ebbene, con l’invenzione di Samuel Colt, la pistola a ripetizione, un numero relativamente esiguo di soldati poteva tenere a bada un numero soverchiante di aggressori.
Un oggetto leggendario
In Texas, in particolare, i nativi comanche avevano imparato ad assaltare i soldati mentre stavano ricaricando ed erano più vulnerabili. Inutile dire che l’arma che poteva sparare sei colpi senza mai ricaricare rese la conquista del continente molto più rapida e facile. Gli indiani, armati con archi e frecce, furono sgominati rapidamente, così come i messicani che rivendicavano il Texas. La colt, sinonimo per pistola a ripetizione, divenne uno strumento di progresso molto più della ferrovia o delle macchine a vapore. Divenne un oggetto leggendario e famoso in tutto il mondo, tutti volevano possederlo: dagli ufficiali inglesi al sultano di Costantinopoli allo zar: Colt ne fece persino una confezione doppia da regalo dal nome Grant&Lee, dal nome dei due comandanti in capo degli eserciti che si affrontarono nella guerra di secessione. Tra l’altro, durante il conflitto Samuel Colt produsse armi per entrambe le parti, pur parteggiando per il Nord di cui era originario, essendo di Hartford, nel Connecticut.
Arriva la Peacemaker: da Billy the Kid a Jesse James
Nel corso degli anni la colt fu sempre più perfezionata fino a giungere alla famosissima Peacemaker, comparsa nel 1873, ossia dopo la morte del suo progettatore, avvenuta nel 1862. Tra i vip che utilizzarono questa pistola ci sono Billy the Kid, Buffalo Bill, Calamity Jane, Wyatt Earp, Wild Bill Hickok, Jesse James, Allan Pinkerton, fino al generale Patton e al presidente Theodore Roosevelt… La biografia di Samuel Colt, che al momento della scomparsa era uno degli uomini più ricchi d’America, è essa stessa un romanzo d’avventura e una realizzazione perfetta dell’american dream: pur perseguitato dalla sfortuna, mancanza di mezzi e insuccessi clamorosi (alla prima presentazione ufficiale la colt gli esplose in mano), non si arrese mai, rimase sempre fiducioso, continuò a brevettare le sue numerose invenzioni (tra cui mine e cavi sottomarini), finché il successo non gli arrise definitivamente quel 4 gennaio 1847.
Inventò il marketing e la pubblicità occulta
Ma Samuel Colt è importante anche per un altro motivo che l’invenzione della pistola a ripetizione: immaginò la tecnica commerciale che sarebbe esplosa solo il secolo successivo, ossia il marketing e la pubblicità. Fu praticamente il primo che pagò per pubblicizzare i suoi prodotti, mise annunci sui giornali anche esteri, offrì cene di promozione, pagò persino il grande pittore statunitense George Catlin perché nei suoi quadri, oggi del valore di centinaia di migliaia di dollari, rappresentasse i suoi revolver in pugno ai cow boy. Sì, fu anche l’inventore della pubblicità occulta. Nella progettazione dei revolver inoltre concepì una serie di parti intercambiabili cosicché da poter utilizzare nella sua fabbrica operai specializzati per compiti specifici: insomma, ben prima di Henry Ford, inventò la catena di montaggio.
Lo sconosciuto libro di Dominique Venner
La storia di Samuel Colt è raccontata in modo esauriente e appassionato da uno scrittore insospettabile in un suo libro sconosciuto. L’autore è Dominique Venner, il grande scrittore che si suicidò nella cattedrale di Notre Dame nel 2013 per protesta contro la decadenza del mondo moderno, e l’opera si intitola Un certo signor Colt, del 1971, pubblicata due anni dopo dalla Silva e Ciarrapico editore nella collana Un uomo, un’arma. Che Venner, oltre a grandi opere di argomento diverso, abbia scritto la biografia di Colt, è ignoto ai più. Neanche nell’enciclopedia in rete tale volume viene ricordato, invece è una ricerca stilisticamente e tecnicamente validissima, oltre che scientificamente e storicamente attendibile. Nella collana compaiono tra le altre monografie dedicate al signor Winchester e ai signori Smith&Wesson, sempre firmate da scrittori francesi. Venner, autore eclettico, ci ha lasciato anche un altro grande libro su quell’epoca, Il bianco sole dei vinti, eccelso affresco della guerra civile americana vista dalla parte della Confederazione.