Draghi prepara la terapia d’urto: acquisti di 50 miliardi di bond al mese
Una terapia d’urto per l’economia europea, a vantaggio di quei paesi dal debito pubblico alto e dalla bassa crescita, come l’Italia, con l’immissione di capitali da parte della Bce per tenere sotto controllo l’inflazione e rilanciare i consumi. Il presidente della Bce Mario Draghi si prepara a giocare l’asso, con l’acquisto di massicce quantità di “bond”, in grado di dare maggiore disponibilità di contanti alle banche e favorire la propensione alla concessione di mutui e prestiti. La Bce avrebbe allo studio un piano di quantitative easing da 50 miliardi di euro al mese fino al 2016. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier secondo cui gli acquisti sarebbero focalizzati su titoli di Stato e non partirebbero prima di marzo.
Renzi in pressing su Draghi
Ecco perché Renzi non vuole Draghi al Quirinale: gli serve troppo a Francoforte. «La Bce ora deve dare il messaggio che l’Europa deve andare verso un nuovo cammino di crescita», ha ribadito anche ieri il premier tornando sul tema del “quantitative easing” durante il suo intervento pubblico al World Economic Forum di Davos. Renzi ha ribadito il suo rispetto per l’indipendenza della Banca centrale europea.
Rischiano solo i Paesi-cenerentola
L’ormai scontato prossimo intervento di “quantitative easing”, già annunciato nelle settimane scorse, “potrebbe riguardare per lo più titoli di Stato dei Paesi con rating al di sopra dell”investment grade'”, una scelta che “terrebbe fuori Portogallo, Cipro e Grecia”, secondo uno studio di Ig markets, primo broker mondiale sui contratti per differenza (Cfd), secondo il quale la Bce “potrebbe decidere di lasciare in capo alla Banca centrale greca la possibilità di effettuare acquisti di titoli di Stato nazionali”.