La Giordania pronta allo scambio di prigionieri imposto dall’Isis
Corsa contro il tempo per salvare la vita degli ostaggi in mano ai terroristi dell‘Isis. Sono ore febbrili. Tra negoziati, annunci e smentite sia pure parziali, sembrerebbe imminente lo scambio di prigionieri imposto dal Califfato come condizione per il rilascio del giornalista nipponico, Kenji Goto. La Giordania ha accettato di liberare Sajida al-Rishawi, l’aspirante kamikaze irachena arrestata nel 2005 per un attacco suicida che fece decine di morti.
Scambio prigionieri con Isis
Secondo il viceministro degli Esteri nipponico, Yasuhide Nakayama, da giorni ad Amman alla guida di una delegazione di Tokyo per gestire la crisi, lo scambio di prigionieri avverrà “nel giro di poche ore”. Dopo pochi minuti dall’annuncio, un funzionario dell’ambasciata nipponica ad Amman, incontrando i giornalisti all’esterno dell’edificio, ha tuttavia smentito la dichiarazione del ministro. Poco dopo, fonti del governo giordano hanno confermato l’accordo: hanno però precisato che, a beneficiare dello scambio, sarà il pilota giordano, Muadh Kassasbe, catturato alla periferia di Raqqa, roccaforte del Califfato, alla vigilia di Natale.
Scambio prigionieri, pressioni del Giappone
Il governo giapponese ha stimato la scadenza dell’ultimato di 24 ore dell’Isis per il rilascio del reporter Kenji Goto “intorno alle 23 locali”, le 15 in Italia. Secondo il portavoce vicario, Katsunobu Kato, il video sulle nuove condizioni dei militanti islamici è stato visionato dai funzionari di Tokyo alle 23 di martedì. Per questa ragione, il Giappone ha aumentato il pressing sulla Giordania, nel mentre va in scena a Tokyo la protesta davanti l’ufficio del primo ministro di alcune centinaia di persone che chiedono la liberazione di Goto.