Gli incidenti nel derby: tre arresti, sequestrati bombino e molotov

12 Gen 2015 15:12 - di Redazione

Sono tre i tifosi arrestati dalla polizia per gli incidenti in occasione del derby tra Roma e Lazio allo stadio Olimpico. Si tratta di un romanista e di due laziali. Nell’auto del supporter giallorosso, 23 anni, è stato trovato un vero e proprio arsenale. Nel portabagagli erano custodite sei bottiglie molotov, 25 bastoni, un martello, 18 bombe carta e un coltello. Per gli investigatori il materiale sarebbe stato utilizzato per fare “una guerriglia”. Ad insospettire gli agenti della Digos un viavai di tifosi nel pre-partita attorno alla macchina parcheggiata nei pressi del bar River, luogo di ritrovo di ultrà romanisti. La polizia è intervenuta con gli artificieri durante la partita ed ha sequestrato tutto il materiale. Il ventitreenne è stato poi bloccato nei pressi della sua abitazione a Roma sud: sarebbe stato anche immortalato mentre copriva con un telo gli oggetti nascosti nel portabagagli. Le indagini vanno avanti per identificare gli altri tifosi che nel pre-partita “sorvegliavano” la macchina. Gli altri due arrestati sono laziali. Si tratta di un trentaduenne, vicino ad ambienti dell’estrema sinistra e arrestato nel 2009 durante alcuni incidenti in occasione del G8 all’Aquila, trovato in possesso di un fumogeno e di una bomboletta spray urticante. L’altro è un ventiquattrenne, simpatizzante di estrema destra, che aveva con sé un fumogeno e un petardo. I due sono stati bloccati dalla polizia mentre camminavano in direzione opposta rispetto al deflusso dei supporter laziali.

 Il capo della Digos: non sono ultrà ma criminali

«Non sono tifosi, non sono ultrà ma sono dei criminali», ha detto il capo della Digos di Roma, Diego Parente, parlando degli scontri, degli arresti e dell’arsenale sequestrato. «Quel materiale non serviva a fare null’altro che guerriglia. Scontri dove l’obiettivo è chi deve garantire la sicurezza – ha sottolineato – quando si tratta di attaccare le forze dell’ordine le ideologie vanno a farsi benedire». Il capo della Digos ha sottolineato che gli scontri di domenica sono la “fotocopia” di quelli avvenuti nel derby dell’anno scorso. A chi gli chiedeva della possibilità di fare derby a porte chiuse Parente ha risposto: «Non spetta a me questa decisione. Non so neanche se può essere vantaggioso o meno, ma quello a cui abbiamo assistito domenica sono scene di guerriglia».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *