Grecia, le Finanze in mano a un ministro esperto di Marx e videogame

28 Gen 2015 13:13 - di Alberto Fraglia

Di personalità Yanis Varoufakis non è certo sfornito. Il nuovo ministro delle Finanze del govermo ellenico targato Alexis Tsipras non è un soggetto incolore. Al contrario, è colorato di rosso fin nel midollo. Non disdegna di definirsi marxista, sia pure con l’aggettivazione “libertario”. E se lo interroghi sulla competenza professionale, dice di sentirsi un “economista per caso”. Falsa modestia e spiritosaggine ne offrono una immagine scoppiettante, di un uomo che non le manda a dire, ma anzi le parole le mette in fila senza peli sulla lingua. Scherzi a parte, Varoufakis economista lo è. Laureatosi alla Essex University, ha fatto il ricercatore a Cambridge e oggi insegna economia a Austin , in Texas. Con James K. Galbraith, figlio di John consigliere di Kennedy alla Casa Bianca, due anni fa ha scritto un saggio ispirandosi a Johnatan Swift, una “Modesta proposta per risolvere la crisi dell’Eurozona”,in cui elenca una serie di ingredienti per superare la crisi senza ricorrerre alla austerità.

Varoufakis debutta in politica con Papandreu

Della lotta al rigore di Bruxelles, alla Troika e a un’Europa che ha perso “la sua anima”, ha fatto un tormentone e un cavallo di battaglia. Fino al punto di lasciare l’incarico di consigliere del governo nel bel mezzo della crisi greca in aperto dissenso con la decisione di indebitarsi invece di dichiarare fallimento.Le cronache raccontano di un suo ingresso in politica all’alba del terzo millennio. Con il partito socialista del Pasok, ispiratore di scritti e discorsi di George Papandreu. Poi, il passaggio a Syriza, quando Syriza raccoglieva a malapena il 4 per cento dei suffragi. Altri tempi, altre condizioni economiche e sociali.  Nel curriculum del professore spunta, inoltre, un sorprendente rapporto di consulenza con Newel, società famosa per l’uso della valuta virtulae e dei giochi gratuiti per l’acquisto, a picolole cifre, di accessori virtuali.

Varoufakis consulente di videogame e valuta virtuale

E’ il sistema  economico dei videogame che impazza  e trova nel neo ministro ellenico la persona giusta per oliare i meccanismi della valuta digitale. Singolare davvero, l’escalation di un marxista a tutto tondo esperto di videogame che diventa ministro dell’econmia. Ora, Varoufakis dovrà cimentarsi con un debito pubblico mostruoso. Un debito che vorrebbe cancellare, abolire, ritrattare. Come se, al di là dello sconquasso di una Europa invertebrata politicamente e finanziariamente ancorata alla Bce, alle Banche, al Fondo monetario internazionale e alle politiche di rigore della Merkel, non sia sacrosanto restituire i soldi che sono stati prestati alla Grecia dagli altri Paesi europei per scongiurare il default di Atene. Non senza sacrifici e con una buona dose di spirito cooperativo. Defininirsi marxisti per non pagare i debiti è uno scherzo che non funziona. Neppure se si gioca al videogame.

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