Greta e Vanessa interrogate a Roma. Polemiche per il riscatto: Gentiloni nega

16 Gen 2015 14:25 - di Eleonora Guerra

Sono in corso le audizioni di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Dopo essere atterrate nella notte a Ciampino e aver incontrato i genitori, arrivati rispettivamente da Gavirate, nel Varesotto, e da Brembate, nel Bargamasco, le ragazze sono state sottoposte a visite mediche e poi trasferite in una caserma della Capitale per i colloqui con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e i sostituti Sergio Colaiocco e Francesco Scavo. Le indagini riguardano il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo e sono di competenza della Procura di Roma, in quanto titolare di tutti gli episodi criminali ai danni di italiani che si trovano in zone di guerra.

L’audizione di Gentiloni

Al termine delle audizioni i verbali delle due ventenni sequestrate in Siria il 31 luglio saranno secretati, mentre maggiore chiarezza su quanto avvenuto è attesa dall’audizione alla Camera del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. «Voglio ringraziare i servizi di intelligence, l’unità di crisi della Farnesina e tutte le autorità che con un gioco di squadra hanno portato a un risultato importantissimo», ha detto il ministro, subito dopo l’applauso con cui la Camera ha salutato la notizia dell’atterraggio avvenuto alle quattro del mattino.

Il mistero del riscatto

Ciò che in queste ore ha fatto discutere maggiormente la politica e i commentatori è stato il tema del riscatto, che i rumors hanno quantificato in 12 milioni di dollari. Una cifra che, secondo il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, è stata «buttata lì ad arte per scatenare la reazione dell’opinione pubblica». «La stessa cifra rende poco realistica un’affermazione di questo tipo. È assolutamente troppo alta», ha aggiunto Stucchi che, parlando con il quotidiano online Affaritaliani.it, ha aggiunto che «non è mai stata pagata nella storia dei sequestri una cifra di questo tipo. È oltre ogni limite immaginabile». Il ministro Gentiloni sul punto ha affermato in aula che si tratta solo di “illazioni”.

 

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