Hollande e la politica dello struzzo, campagna sui valori laici nella scuola

22 Gen 2015 15:33 - di Paolo Lami

E’ la politica dello struzzo. Il Paese è sotto attacco degli jiadhisti islamici. Hanno ammazzato brutalmente 17 cittadini francesi in due diversi attentati. E Hollande che fa? Promuove un piano di valori laici nelle scuole sperando così di “recuperare” quei centinaia e centinaia di ragazzi che si sono categoricamente rifiutati di osservare il minuto di silenzio nazionale per ricordare, appunto, le vittime di Charlie Hebdo e quelle fatte dal terrorista Amedy Coulibaly. Esattamente l’opposto di ciò che si sarebbero aspettati i francesi.
Sono passate appena due settimane dalle stragi fondamentaliste di Parigi. E il premier Manuel Valls e il ministro francese dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, presentano quello che definiscono il piano nazionale per rafforzare l’autorità e i valori della Repubblica tra i banchi di scuola. Obiettivo, tra l’altro, fornire una risposta «pedagogica ma determinata» ai circa duecento incidenti che hanno turbato, in alcuni istituti scolastici, le cerimonie in omaggio alle vittime di Charlie Hebdo e degli attacchi jihadisti dei giorni seguenti nei quali hanno perso la vita complessivamente 17 francesi. Come quei ragazzi che si sono rifiutati di osservare il minuto di silenzio. Già ieri, il presidente Francois Hollande, parlando alla Sorbona di Parigi, aveva insistito sull’esigenza di un insegnamento «laico e morale». Ma è, appunto, la politica dello struzzo, un modello che ha, portato la Francia alla situazione in cui si trova disperatamente oggi lasciandosi sfuggire di mano, fra l’altro, tutto il problema delle banlieu, le aree a fortissima connotazione islamica frutto dei grandi e incontrollati flussi migratori provenienti soprattutto dalle ex-colonie. e costretta poi a fare i conti con il terrorista della porta accanto, nato e cresciuto in Francia e con passaporto della Grandeur.

Rachida Dati scuote Hollande: sia coerente sulla sicurezza

Il bello è che a scuotere Hollande da certe fantasie progressiste debba essere Rachida Dati, ex-magistrato, ex-ministro, eurodeputata francese dell’Ump, il partito di Nicolas Sarkozy, figlia di un muratore marocchino e di un’algerina. La Dati, pur riconoscendo a Hollande di essere stato «certamente all’altezza della situazione, ma è stato anche molto aiutato dalla solidarietà e dal senso di responsabilità dimostrato dagli altri partiti che si sono schierati con lui senza incertezze» cristallizza la situazione sottolineando che «siamo di fronte a un dramma mai sperimentato prima dalla Francia. Il Paese è ancora sotto choc. È ancora presto per dire cosa è cambiato ma, d’altra parte, questa è anche una fase unica». E invita Hollande a prendere misure precise facendo anche in ineludibile gesto di coerenza: «sono stati toccati i valori universali. Vanno subito prese le misure per difendere la libertà attraverso la sicurezza. È ora o mai più. Ci aspettiamo coerenza da parte dei socialisti francesi. Non possono dirsi a favore di nuove misure di sicurezza in Francia e poi votare contro a Bruxelles».
Un doppiogioco che la Dati porta allo scoperto.

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