I politologi hanno deciso: l’unica destra possibile è quella di Salvini
Gli analisti e i politologi hanno già deciso: c’è solo una destra possibile, ed è quella che guarda a Matteo Salvini. Sulla sua rubrica “potere e poteri” sul settimanale L’Espresso afferma di pensarla così Piero Ignazi, da sempre attento a ciò che si muove a destra e autore del primo studio organico sulla storia del Msi (“Il Polo escluso”, 1989). Scrive infatti Ignazi che Salvini ha un’aria da “bravo ragazzo” ma allo stesso tempo “tosto” e pronto a “cantargliela chiara”.
Il potere seduttivo dell’altro Matteo
Il suo potere seduttivo non si ferma all’immagine: aiutato dal fatto che Silvio Berlusconi si troverebbe ormai sulla via del tramonto Salvini è capace di intercettare l’anima profonda del mondo della destra, di parlare alla “pancia” reazionaria di quell’elettorato accarezzandone le pulsioni che prima solo erroneamente venivano collocate nella sfera dei “moderati”. “Tutti gli studi condotti in questi vent’anni – scrive ancora Ignazi – avevano segnalato una propensione radicale della destra ma solo ora questo tratto emerge con chiarezza, quando irrompe un nuovo protagonista che enfatizza senza pudore tutte le pulsioni anti-repubblicane presenti nella pancia dei cosiddetti moderati”. Una tendenza, conclude Ignazi, che premia la strategia di Renzi perché così “il suo Pd può espandersi al centro”.
Che fine fa la destra plurale?
Un’analisi che non tiene conto di altri fattori: gli studi sulla destra hanno sempre messo in luce la pluralità delle anime, culturali prima che politiche, di quel mondo variegato; l’impossibilità di ridurlo a uno schema unico. E bisognerà anche valutare se l’indubbia ascesa di Salvini nei sondaggi sia condizione sufficiente per gettare a mare il tentativo – iniziato nel ’95 dall’unica destra che all’epoca era presente in Italia, il Msi – di compiere una maturazione che avrebbe dovuto portare ad una destra di governo capace di far balenare all’orizzonte un’immagine del paese differente da quella vagheggiata dalla sinistra e costruita dalla Dc. Un tentativo che sicuramente non è andato a buon fine. Ma non è detto che in fondo a quella strada vi sia solo l’opzione Matteo Salvini.