Marino massacra le scuole private: triplicata la tassa sui rifiuti

23 Gen 2015 19:48 - di Corrado Vitale

Ignazio Marino vuole la chiusura delle scuole private romane, realizzado un vecchio sogno sovietico e statalista. Per gli istituti parificati della Capitale il 2015 s’è presentato con l’amarissma sorpresa della tassa rifiuti (di fatto) triplicata.  Il Comune di Roma in passato copriva circa il 66% della tassa dei rifiuti ma con il bilancio previsionale 2014, firmato dall’assessore Silvia Scozzese ed approvato lo scorso luglio in assemblea capitolina, si è deciso di eliminare ogni agevolazione per le scuole paritarie, mantenendole (gurdacaso) per quelle statali. Si tratta di una odiosa discriminazione che si ripercuoterà su tante scuole e (inevitabilmente) su tante famiglie.

Facciamo un po’ di conti
Facciamo un po’ di conti: gli istituti interessati saranno circa 500 (200 nidi e 300 tra materne, elementari, medie e licei) non calcolando gli istituti religiosi. L’aumento stimato è di circa il 70%. Ad esempio una scuola medio-grande andrà a pagare 50mila euro l’anno. Per 4.500 metri quadrati si passa infatti da una bolletta semestrale di 8mila euro ad una di 24mila. Mediamente una scuola spende intorno ai 6mila euro l’anno mentre ora arriverà a sborsarne 20mila.

Ricorso al Tar
S’annuncia una cruenta controversia giudiziaria. «Faremo sentire la nostra voce in tutte le opportune sedi non escludendo il ricorso al Tar pur di ottenere giustizia»,  dichiara il presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione (Aninsei) del Lazio Goffredo Sepiacci che annuncia anche la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il comparto. «Rischiamo danni irreparabili – spiega -, soprattutto in un momento delicato come questo, in cui stiamo facendo le nuove iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Una vera e propria stangata che ci danneggia da subito per almeno tre anni scolastici». L’Aninsei denuncia tra l’altro un «grave stato di disparità e di discriminazione» evidenziando come le scuole statali pagheranno la tassa dei rifiuti in base alla popolazione scolastica mentre quelle paritarie in base ai metri quadrati: «Come a voler significare – chiosano – che uno studente delle scuole non Statali produce più rifiuti di più di uno delle Statali. Tutto ciò è incostituzionale e contrario alla Legge 10/2000 sulla Parità Scolastica». A lanciare l’Sos è anche il Forum delle Associazioni Familiari che parla didi  rischio chiusura» degli istituti. «La stangata sull’aumento della tariffa dei rifiuti è un segnale molto grave – commenta la presidente del Forum Emma Ciccarelli -, un attacco alla libertà scolastica. La pubblica amministrazione, con questa decisione, non riconosce il servizio pubblico che svolgono le scuole paritarie e private». La manovra sovietica e statalista di Marino è troppo grave per passare sotto silenzio. È bene che le familie romane coinvolte facciano sentire la loro voce.

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