Menia: «Di Mirko Tremaglia la vittoria più bella ottenuta da An»
“Esiste un’Italia fuori dall’Italia – ripeteva spesso Mirko Tremaglia – un’Italia fatta di uomini e donne che parlano la nostra lingua, la trasmettono ai loro figli, portano il lavoro, il sacrificio, l’intelligenza, la civiltà italiana. L’altra Italia è una grande ricchezza e ad essa bisogna dare voce”. Ed è vero se solo si pensa che oggi sono 4 milioni i cittadini italiani all’estero e oltre 60 milioni gli oriundi.Un patrimonio immenso fatto di lingua, storie, associazioni, giornali, attività imprenditoriali, biblioteche, giornali, tv. Che ha un enorme ritorno, non solo culturale o romantico, ma anche economico. Tremaglia era “un politico con il cuore”, come scrisse di lui “America Oggi”, ed è stato l’artefice di una cinquantennale battaglia – quella per l’affermazione del diritto di voto per gli italiani all’estero – che resta una delle pietre miliari del cammino e dei successi di Alleanza Nazionale. Iniziata nell’ormai lontanissimo ottobre 1952, con la prima proposta di legge in argomento ad opera del sen. Lando Ferretti (MSI), fu poi ripresa da Mirko Tremaglia fin dalla sua prima elezione in Parlamento nel 1972 e condotta vittoriosamente in porto con due atti fondamentali: le due modifiche costituzionali che portarono alla creazione della circoscrizione estero che attualmente elegge 12 deputati e 6 senatori (L. cost. 17 gennaio 2000, n. 1, di modifica dell’art. 48 Cost.; L. cost. 23 gennaio 2001, n. 1, di modifica degli articoli 56 e 57 Cost) e la successiva legge ordinaria che detta le norme per l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza ( Legge 27 dicembre 2001, n. 459). Tremaglia scherzava su quella che fu la vittoria della sua vita dicendo: “Pensate che un ex repubblichino è riuscito cambiare due volte la Costituzione e a diventare un ‘distributore di democrazia’ donando il voto agli italiani all’estero”. Oggi le modifiche costituzionali e istituzionali in itinere rischiano di mettere in discussione le conquiste della legge Tremaglia, che avrà certo punti critici (la segretezza e personalità del voto, la possibilità di brogli),ma è oggi presa a modello in diversi paesi che vogliono dare rappresentanza ai connazionali all’estero. La legge Tremaglia è stata una grande conquista di democrazia e di italianità: va attualizzata e difesa, non cancellata. Anche questo è il compito di chi visse la grande stagione di Alleanza Nazionale e vuole difendere e trasmettere oggi gli stessi valori.