Merkel irremovibile: «Non vedo un nuovo taglio del debito alla Grecia»
La Germania chiude ancora una volta la porta a qualunque negoziato sul debito greco. Angela Merkel è stata irremovibile: «C’è stata una volontaria rinuncia dei creditori privati. Un nuovo taglio del debito non lo vedo. In Germania, come in altri Paesi, aspettiamo di vedere con quale impostazione il nuovo governo greco verrà da noi – ha detto Merkel in un’intervista all’Hamburger Abendblatt – L’obiettivo è, adesso come prima, che la Grecia resti membro dell’eurozona». Il governo tedesco ha già chiarito, anche attraverso il ministero delle Finanze, di non prendere in considerazione un nuovo taglio del debito per Atene. Mentre il governo greco vuole una soluzione che dia sollievo al suo debito, negoziandola in un consesso diverso da quelli intervenuti finora in modo da arrivare a conclusioni diverse, magari più “creative” di quelle di Bruxelles, vincolata alle regole. Ma l’Ue e la Germania hanno scelto la linea dura.
Il no della Grecia alla Troika
Venerdì la Grecia ha rovesciato il tavolo con l’Europa davanti al presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem volato ad Atene a proporre le condizioni di Bruxelles, tutte rigettate. Il nuovo governo di Atene non vuole, infatti, né un’estensione del programma di aiuti e né il ritorno della Troika Ue-Bce-Fmi per concludere l’attuale piano, due mosse che secondo la Ue avrebbero dato a tutti il tempo di parlare del futuro. Ma Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis vogliono voltare pagina subito, e sono disposti a tutto, anche ad assumersi il rischio di arrivare alle prossime scadenze sui titoli senza gli aiuti internazionali. Come ha spiegato Varoufakis, la Grecia che rifiuta l’austerità non può accettare l’estensione di un programma basato proprio su quella. Ma l’Ue non cede. Non rispettando le condizioni trattate con la Troika Tsipras «mette il suo Paese in pericolo», ha avvertito il presidente del Parlamento Ue, Martin Schulz, intervistato dal settimanale tedesco Der Spiegel. «Gli elettori greci – ha chiosato – devono essere realistici. Le promesse elettorali vengono mantenute raramente e non ci sono elefanti rosa che sanno suonare la tromba».