Il Papa e i conigli: «Sono stato frainteso, amo le famiglie numerose»

22 Gen 2015 16:39 - di Antonio Marras

«Sorpreso» per il fatto che le sue parole sul fatto che per essere buoni cattolici non è necessario fare figli come conigli, volutamente espresse con il linguaggio di tutti i giorni, non fossero state pienamente contestualizzate da molti media nell’ampio ragionamento. E «dispiaciuto» per il disorientamento causato specie alle famiglie numerose, alle quali, infatti, ieri durante l’udienza generale ha prontamente rivolto parole di affetto e di incoraggiamento. Sono stati questi i due sentimenti prevalenti nel Papa, al momento della lettura dei giornali, il giorno dopo il ritorno da Manila. Lo riferisce in un’intervista ad Avvenire, il sostituto della segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu.

«Il Papa è stato frainteso, non c’è un limite per la procreazione»

«Al vedere i titoli dei giornali, il Santo Padre, con il quale ho parlato ieri, ha sorriso ed è rimasto un pochino sorpreso del fatto che le sue parole – volutamente semplici – non sono state pienamente contestualizzate rispetto a un passo chiarissimo della Humanae Vitae sulla paternità responsabile», afferma Becciu, secondo cui “la frase del Papa va interpretata nel senso che l’atto procreativo nell’uomo non può seguire la logica dell’istinto animalesco, bensì è frutto di un atto responsabile che si radica nell’amore e nella reciproca donazione di sé”. Sempre secondo lo stretto collaboratore del Papa, quando lui parla di tre figli per coppia non si tratta di un numero tassativo. “Il numero tre – spiega Becciu – si riferisce unicamente al numero minimo indicato da sociologi e demografi per assicurare la stabilità della popolazione. In nessuno modo il Papa voleva indicare che esso rappresenta il numero “giusto” di figli per ogni matrimonio. Ogni coppia cristiana, alla luce della grazia, è chiamata a discernere secondo una serie di parametri umani e divini quale sia il numero di figli che deve avere”. Il Papa “è davvero dispiaciuto che si sia creato un tale disorientamento” di fronte alla lettura fornita dai media. «Egli non voleva assolutamente disconoscere la bellezza e il valore delle famiglie numerose, e infatti, all’Udienza Generale, aggiunge Becciu, ha affermato che la vita è sempre un bene e che avere tanti figli è un dono di Dio per il quale bisogna rendere grazie».

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