Anziani picchiati per aver redarguito i bulli: ecco il mondo alla rovescia…

19 Gen 2015 18:41 - di Tito Flavi

Dalla maleducazione alla violenza il passo è breve. Spesso ne sono protagonisti giovani cresciuti senza guida e senza valori. È, a suo modo, un  segno di involuzione sociale quanto è successo a Prato: due anziani, di 64 e 77 anni, si sono visti riempire di botte da tre giovinastri per il semplice fatto di aver loro chiesto di rispettare galateo e  buone maniere in autobus. Tra i giovani, è vero,  succede  molto di peggio, al giorno d’oggi. Ma questo fatto presenta, a suo modo, un valore simbolico. Perché ci racconta la crisi delle  regole di convivenza nella nostra società insieme con la crescente  incapacità di trasmissione di stili e  valori tra le generazioni. A chi non è capitato una volta, da ragazzo, di subire una ramanzina da un signore o da una signora dai capelli grigi per qualche eccesso, diciamo così, di “euforia” o per non aver lasciato il posto a sedere in autobus? Erano scene frequenti nella quotidianità e segnalavano il riconoscimento delle regole sociali. Oggi sono sempre più rare. E, quando avvengono, possono sfociare  nella violenza. Come appunto è successo Prato.

Ma vediamo che cosa è successo.  Il primo a redarguire i ragazzi è stato  il 77/enne: l’anziano non gradiva il loro modo di stare seduti, definendolo “irrispettoso”. I giovani, senza tenere conto della buona educazione, né dell’età dell’interlocutore, hanno reagito aggredendolo. In suo soccorso  è intervenuto il 64/enne , ma anche lui è stato affrontato dai tre ragazzi con violenza verbale e fisica. Lo stesso conducente ha fermato il mezzo ed ha cercato di intervenire per bloccare i giovani ma questi sono scappati approfittando dell’apertura automatica delle porte. Una stupida bravata. E un altro piccolo pezzo di società che va in malora.

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