Quirinale: si parte alle 15 con la scheda bianca. Cercasi candidato condiviso

29 Gen 2015 12:33 - di Alessandra Danieli

Si parte alle  15 a Montecitorio in seduta congiunta con il Senato: è iniziato il conto alla rovescia per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Ed è ancora buio fitto sul nome del successore di Napolitano: mercoledì Matteo Renzi ha visto Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi senza riuscire a trovare la quadra. Il premier spinge per Sergio Mattarella, nome che al momento ha ricompattato il Pd, mentre il  Cavaliere, che avrebbe voluto Giuliano Amato,  per ora fa muro e spiega che «il candidato ancora non c’è». Poche suspense per il primo scrutinio: Pd e Forza Italia voteranno scheda bianca in attesa di convergere su un nome comune che al momento è top secret, o forse ancora non esiste. Mentre la Lega e Fratelli d’Italia (che sono in “contatto costante” con i fittiani di Forza Italia) hanno annunciato  con una conferenza stampa il voto per il giornalista Vittorio Feltri, fondatore di Libero. Il Movimento 5 stelle, come da copione,  sceglierà sul web il proprio candidato su una rosa di nove nomi: fra questi anche due facce non proprio nuove, dal curriculum non proprio anti-Palazzo, come Romani Prodi e Pierluigi Bersani.

Vertice azzurro

A poche ore dalla prima votazione per l’elezione del nuovo Capo dello Stato vertice lampo nella residenza romana di Silvio Berlusconi alla presenza di Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Al momento, invece, non è previsto um nuovo incontro tra il Cavaliere e Matteo Renzi, che ha incontrato, invece, il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, il cui nome è girato nei giorni scorsi tra i possibili candidati al Quirinale.

Il calendario delle votazioni

«Il nostro capogruppo Roberto Speranza ha avanzato la proposta di svolgere due votazioni per il nuovo presidente della Repubblica nella giornata di giovedì e tre in quella di venerdì», ha dichiarato il presidente del Pd Matteo Orfini sull’ipotesi di accelerare il ritmo delle votazioni come vorrebbe Renzi.

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