Sanremo, trionfano le rime baciate. E non si disturba il manovratore
Si parlerà d’amore al festival di Sanremo. Lo ha chiarito il conduttore Carlo Conti, da sempre cultore dell’intrattenimento senza guizzi eterodossi. Via dai testi in gara ogni riferimento alla crisi, ai disagi, alle nuove povertà. In questo, almeno, il festival sarà all’insegna dell’ottimismo renziano nonostante gli sforzi di Conti per tenersi fuori da etichette e politica. Il suo scopo sembra essere quello di “abbassare” il livello (dopo gli anni Fazio) e coniugare il nazionalpopolare con la tradizione melodica del Paese. Si torna alla rima baciata, alla “canzonetta”, essenza autentica dell’appuntamento canoro. Trionfa l’ideologia del “dammi tre parole, sole cuore amore…”. È la rivincita del classico: orecchiabilità e sentimento.
Al Bano e Romina la vera attrazione
Ma l’eccezione c’è, e riguarda il brano di Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) che tratta della condizione esistenziale di un omosessuale. I Soliti Idioti,invece, citano nel loro brano il “giramento di co…oni” ma la “trasgressione” sarà coperta da un effetto orchestrale. Puro diletto (anche se chi le ha già ascoltate sottolinea che le canzoni in gara stentano a raggiungere la sufficienza) e pura evasione. Una filosofia coronata dal ritorno in coppia sul palco dell’Ariston di Al Bano e Romina Power. Forse non mano nella mano come ai tempi di Felicità ma sempre promossi a casta attrazione di prima fila del Sanremo 2015. Scordatevi, insomma, i tempi della farfallina di Belen e dell’istrionico rapper Stromae.