Saranno puniti i vigili urbani ammalatisi tutti insieme a Capodanno
I vigili urbani mettono al tappeto Ignazio Marino: il sindaco di Roma ko nella notte di Capodanno. Un knock-out tecnico sferrato beffardamente proprio mentre il sindaco brinda “alternativamente” sul palco allestito al Circo Massimo per il concertone di San Silvestro, quando alle sue spalle, nel quartier generale della polizia municipale di Roma Capitale in via dei Cerchi, gli uffici dei “pizzardoni” sono deserti: con l’83,5% degli agenti che avrebbe dovuto essere in servizio, invece, in ammutinamento. Assenti dell’ultim’ora: e per puro miracolo non si sono registrati incidenti gravi e questioni di ordine pubblico significative. A festeggiare il 2015 per le strade della capitale, infatti, tra petardi ed esibizioni live, romani e turisti, c’erano oltre seicentomila persone, per lo più assembrate in via dei Fori Imperiali, e disseminate anche tra piazza Campo de’ Fiori e l’area del Circo Massimo. Unica toppa prevista a coprire il buco del personale assente, la reperibilità. Un atto, quello della diserzione ai turni dei vigili, definito dal comandante della Polizia locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, di «sabotaggio», e indirizzato non certo a rovinare la festa di San Silvestro, quanto a colpire il primo cittadino, dopo gli sviluppi di Mafia Capitale e il pallido rimpasto di giunta seguito all’inchiesta, sempre più solo. Sempre più osteggiato. Sempre meno al timone del comando.
I numeri dell’ammutinamento
Un re senza corona, Ignazio Marino, detronizzato dalle schiere dei dipendenti pubblici del Campidoglio. E così, mentre il plotone di vigili urbani, forte dell’iniziale disponibilità di 1000 agenti (in servizio ordinario per il turno di seminotte), si sarebbe nelle ore “calde” ridotto progressivamente all’esigua squadra di 165 unità – per un totale di 835 assenze dell’ultima ora (-83,5%) motivate da malattia, donazione sangue, legge 104, legge 53 art.19 e quant’altro – una nuova ondata di assenteismo si è registrata nelle stesse ore del 31 dicembre anche sul fronte del trasporto pubblico, con turni che hanno azzoppato la macchina delle linee fruibili e depauperato pesantemente la carta degli autisti a disposizione. Tanto che, su una delle linee metropolitane aperte anche dalle 23.30 alle 2.30, si sono registrate attese fino a mezz’ora perché l’azienda dei trasporti, a fronte di una necessità di 24 macchinisti per coprire lo straordinario, dalle 23.30 alle 2.30 ha avuto a disposizione solo sette persone.
Le reazioni istituzionali
Scontato, quindi, che alle proteste dei cittadini sia seguito in queste ore lo sdegno istituzionale del premier Renzi che, dall’alto delle cime innevate di Cormayeur, lontane dall’ingorgo problematico che attanaglia il sindaco romano del Pd, su Twitter ha sentenziato: «Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego». Tanto per tirare acqua al suo mulino riformista e cercare di difendere l’indifendibile. Un cinguettio a cui è seguito il rigoroso tweet del ministro Madia che, sempre dal fronte digitale, ha a sua volta annunciato – con gli hashtag #Roma #vigiliassenti – controlli e sanzioni. «Ispettorato ministero Funzione Pubblica subito attivato per accertamenti violazioni e sollecito azioni disciplinari», ha twittato la titolare del dicastero della Pa, chiudendo la stalla quando i buoi sono già scappati. Intanto, sul web la rabbia e l’indignazione dei romani cede di ora in ora il passo alla preoccupazione stringente, e tutti si chiedono con terrore: ma cosa accadrà nei prossimi giorni tra la Befana e il Derby?