Tanta destra alla fiaccolata per Charlie Hebdo, da Gasparri alla Meloni
Candele, matite alzate e tanta folla a piazza Farnese. Rose bianche e rosse sulle transenne davanti all’ambasciata francese. C’è tanta gente alla fiaccolata promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa e da varie associazioni giornalistiche per esprimere solidarietà sdegno e orrore per i colleghi uccisi dai kalashnikov dell’islamismo jihadista nella redazione di Charlie Hebdo. Ma non ci sono solo giornalisti, politici di tutte le parti politiche e sigle sindacali. Tanta la gente comune, i passanti, i turisti, che si sono affiancati in questo abbraccio. Nel corso della giornata sono fioccate le adesioni e la voglia di ritrovarsi insieme in un momento intenso e silenzioso. «Solidarietà alla redazione di Charlie Hebdo e al popolo francese. Sarò in piazza Farnese», aveva annunciato su Twitter il presidente nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, presente alla mobilitazione insieme a una delegazione di FdI-An.
«Dichiarazione di guerra»
«In questa piazza oggi ci sono tante generazioni, tante forze politiche e tante espressioni diverse della società italiana: è un simbolo dell’Italia che vuole dire no al fondamentalismo, no alla violenza e no al terrorismo. L’Europa e l’Occidente – ha aggiunto la Meloni – devono capire che quello che è accaduto a Parigi è un po’ una dichiarazione di guerra e dobbiamo reagire compatti, perché per tanti anni abbiamo sottovalutato il rischio legato al fondamentalismo islamico». «Je suis Charlie», lo slogan di solidarietà che nelle ultime ore ha fatto il giro del mondo, campeggia sulle porte dell’ambasciata illuminato dai flash dei fotografi e dalla luce delle fiaccole che gli aderenti alla manifestazione espongono reggendo uno striscione con su scritto «Il futuro è Charlie». Tra i presenti il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti, Maurizio Gasparri e Antonio Tajani, vice presidente vicario del Parlamento europeo. Tra le adesioni quelle dei sindacati come la Fiom, la Filcams Cgil e la Uil nazionale, i partiti come Sel, Pd, FdI-An, le organizzazioni giovanili come l’Udu e la Rete degli studenti, Associazione Stampa Romana, Ordine dei giornalisti del Lazio. Anche i lavori della Camera sono stati sospesi per consentire ai deputati di partecipare alla manifestazione. La richiesta è arrivata congiuntamente dal capogruppo di Sel, Arturo Scotto, e da FI con Rocco Palese. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha sospeso quindi la seduta.
Solidarietà dai musulmani d’Italia
Sono intervenuti il segretario del sindacato dei giornalisti Franco Siddi che ha parlato di «una manifestazione di cordoglio di fronte ad un atto terroristico orrendo», invitando i partecipanti a un minuto di silenzio. È intervenuta anche l’ambasciatrice della Francia in Italia Catherine Colonna: «Siamo qui – ha detto – in questo giorno triste, determinati in difesa della libertà di espressione. Ringrazio il popolo italiano per la solidarietà». Il presidente della Comunità del mondo arabo in Italia, Fouad Aodi, ha portato la solidarietà dei musulmani, aggiungendo che «questi movimenti terroristici vanno combattuti prima da noi».